Terra e lavoro: due questioni apparentemente dimenticate, di nuovo nell’agenda europea Questo articolo discute l’agricoltura contadina come la principale istituzione-lavoro in Europa. Si afferma che sia il lavoro sia la terra sono socialmente difniti. Essi sono materialmente costituiti sulla base di tali definizioni e, laddove le definizioni sociali mutano, il significato, l’uso e e la posizione della terra e del lavoro nel processo della produzione agricola vengono ricostituiti. L’articolo utilizza un una periodizzazione che abbraccia un primo periodo (dal 1850 al 1950) in cui l’agricoltura si sviluppa fortemente, sebbene a ritmi ineguali, in molte parti d’Europa. Un secondo periodo (circa tra il 1950 e il 1990) si fonda sulla modernizzazione dell’agricoltura: un tentativo di indurre un nuovo modello di agricoltura imprenditoriale in cui terra e lavoro divengono sempre più categorie vuote. Nel terzo periodo (dagli anni ’90 in poi) si osservano nuovi ed eterogenei processi di ri-contadinizzazione che implicano una “riscoperta” di terra e lavoro come componenti centrali di forme dell’agricoltura capaci di resistere al riordino neoliberale dei mercati dell’agricoltura e del cibo. Land and labour: two seemingly forgotten issues that are back on the European agenda. This article discusses peasant farming as the main land-labour institution in Europe. It is argued that both land and labour are socially defined. They are materially constituted according to these definitions and whenever social definitions change, the significance, use and position of land and labour in the process of agricultural production are reconstituted. The article uses a periodization that embraces a first period (from 1850 to 1950) in which peasant agriculture strongly develops , albeit at unequal rhythms, in most parts of Europe. A second period (roughly from 1950 to 1990) centres on the modernization of agriculture: an endeavour to induce a new model of entrepreneurial farming within which land and labour increasingly become void categories. The third period (from 1990 onwards) witnesses new and heterogeneous processes of re-peasantization that imply a ‘rediscovery’ of land and labour as central components of forms of farming that are able to resist the neo-liberal re-ordering of agricultural and food markets.
Borghi V (2012). Terra e lavoro: due questioni apparentemente dimenticate, di nuovo nell'agenda europea [10.3280/SL2012-128004].
Terra e lavoro: due questioni apparentemente dimenticate, di nuovo nell'agenda europea
BORGHI, VANDO
2012
Abstract
Terra e lavoro: due questioni apparentemente dimenticate, di nuovo nell’agenda europea Questo articolo discute l’agricoltura contadina come la principale istituzione-lavoro in Europa. Si afferma che sia il lavoro sia la terra sono socialmente difniti. Essi sono materialmente costituiti sulla base di tali definizioni e, laddove le definizioni sociali mutano, il significato, l’uso e e la posizione della terra e del lavoro nel processo della produzione agricola vengono ricostituiti. L’articolo utilizza un una periodizzazione che abbraccia un primo periodo (dal 1850 al 1950) in cui l’agricoltura si sviluppa fortemente, sebbene a ritmi ineguali, in molte parti d’Europa. Un secondo periodo (circa tra il 1950 e il 1990) si fonda sulla modernizzazione dell’agricoltura: un tentativo di indurre un nuovo modello di agricoltura imprenditoriale in cui terra e lavoro divengono sempre più categorie vuote. Nel terzo periodo (dagli anni ’90 in poi) si osservano nuovi ed eterogenei processi di ri-contadinizzazione che implicano una “riscoperta” di terra e lavoro come componenti centrali di forme dell’agricoltura capaci di resistere al riordino neoliberale dei mercati dell’agricoltura e del cibo. Land and labour: two seemingly forgotten issues that are back on the European agenda. This article discusses peasant farming as the main land-labour institution in Europe. It is argued that both land and labour are socially defined. They are materially constituted according to these definitions and whenever social definitions change, the significance, use and position of land and labour in the process of agricultural production are reconstituted. The article uses a periodization that embraces a first period (from 1850 to 1950) in which peasant agriculture strongly develops , albeit at unequal rhythms, in most parts of Europe. A second period (roughly from 1950 to 1990) centres on the modernization of agriculture: an endeavour to induce a new model of entrepreneurial farming within which land and labour increasingly become void categories. The third period (from 1990 onwards) witnesses new and heterogeneous processes of re-peasantization that imply a ‘rediscovery’ of land and labour as central components of forms of farming that are able to resist the neo-liberal re-ordering of agricultural and food markets.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.