I cantastorie e i ciarlatani d'ancien regime sono spesso un esempio particolare di mobilità nell'ambito dei mestieri del libro, dal momento che hanno in molti casu assunto il ruolo di editori e venditori dei testi dei testi che recitavano nelle piazze. La loro mobilità è quindi caratteristica del mestiere, ma può essere messa in relazione con la ricerca di patronage e perfino con la necessità di sfuggire alla repressione della censura. Vengono utilizzate alcune figure significative nell'Italia del XVI secolo, tra le quali Zenobi della Barba, Ippolito Ferrarese e Vincenzo di Polo
Cantastorie-editori nell'Italia del Cinquecento / L. Baldacchini. - STAMPA. - (2013), pp. 219-230. (Intervento presentato al convegno Mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento tenutosi a Roma nel 14-16.03.2012).
Cantastorie-editori nell'Italia del Cinquecento
BALDACCHINI, LORENZO
2013
Abstract
I cantastorie e i ciarlatani d'ancien regime sono spesso un esempio particolare di mobilità nell'ambito dei mestieri del libro, dal momento che hanno in molti casu assunto il ruolo di editori e venditori dei testi dei testi che recitavano nelle piazze. La loro mobilità è quindi caratteristica del mestiere, ma può essere messa in relazione con la ricerca di patronage e perfino con la necessità di sfuggire alla repressione della censura. Vengono utilizzate alcune figure significative nell'Italia del XVI secolo, tra le quali Zenobi della Barba, Ippolito Ferrarese e Vincenzo di PoloI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.