Gli ultimi due decenni hanno conosciuto una formidabile moltiplicazione di ricerche storiografiche di matrice femminista. La proliferazione di pubblicazioni, appuntamenti convegnistici, ricerche dottorali e indagini d’archivio ha assunto dimensioni così imponenti da far sì che questa nuova ondata di studi femministi possa essere considerata come la più importante novità emersa nel panorama della storiografia cinematografica dai tempi del Convegno di Brighton. Pure inscrivendosi naturalmente nel campo della storia delle donne, con cui condivide l’impegno a costruire una nuova memoria dell’esperienza e dell’iniziativa femminile, interrogando gli archivi e affermando la necessità di un diverso e più consapevole approccio ai documenti, questa recente ondata di studi storiografici coltiva anche una forte vocazione teorica, sviluppandosi in un continuo dialogo critico con la tradizione della teoria femminista del cinema emersa nell’ultima parte del secolo scorso. Occorre quindi che la storiografia femminista si confronti sia con il lascito, sia con le elaborazioni contemporanee della teoria femminista, ma non solo per adeguarvisi, quanto piuttosto con l’ambizione di contribuire al loro sviluppo. Nelle pagine che seguono tenterò di mostrare la produttività di un simile approccio, prendendo in esame e provando a superare le difficoltà concettuali che appaiono nel momento in cui la pratica storiografica delle donne entra in contatto con un contributo teorico di grande potenza intellettuale come la teoria costruzionista di Judith Butler.

M. Dall'Asta (2012). Per una teoria femminista della storia del cinema. IMAGO, 6, 91-102.

Per una teoria femminista della storia del cinema

DALL'ASTA, MONICA
2012

Abstract

Gli ultimi due decenni hanno conosciuto una formidabile moltiplicazione di ricerche storiografiche di matrice femminista. La proliferazione di pubblicazioni, appuntamenti convegnistici, ricerche dottorali e indagini d’archivio ha assunto dimensioni così imponenti da far sì che questa nuova ondata di studi femministi possa essere considerata come la più importante novità emersa nel panorama della storiografia cinematografica dai tempi del Convegno di Brighton. Pure inscrivendosi naturalmente nel campo della storia delle donne, con cui condivide l’impegno a costruire una nuova memoria dell’esperienza e dell’iniziativa femminile, interrogando gli archivi e affermando la necessità di un diverso e più consapevole approccio ai documenti, questa recente ondata di studi storiografici coltiva anche una forte vocazione teorica, sviluppandosi in un continuo dialogo critico con la tradizione della teoria femminista del cinema emersa nell’ultima parte del secolo scorso. Occorre quindi che la storiografia femminista si confronti sia con il lascito, sia con le elaborazioni contemporanee della teoria femminista, ma non solo per adeguarvisi, quanto piuttosto con l’ambizione di contribuire al loro sviluppo. Nelle pagine che seguono tenterò di mostrare la produttività di un simile approccio, prendendo in esame e provando a superare le difficoltà concettuali che appaiono nel momento in cui la pratica storiografica delle donne entra in contatto con un contributo teorico di grande potenza intellettuale come la teoria costruzionista di Judith Butler.
2012
M. Dall'Asta (2012). Per una teoria femminista della storia del cinema. IMAGO, 6, 91-102.
M. Dall'Asta
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