Christine de Pizan ne "Le Livre du Chemin de Lonc Estude" ricorda la sua salita su una scala verso il mondo-“altro” del cielo, compiuta con la guida della Sibilla di Cuma, suo spirito aiutante, in una visione avuta nel sonno. Nel racconto di quest’esperienza personale, vissuta come reale, la poetessa mantiene viva la tradizione della “trance da spostamento”, che ha lasciato tracce anche in area indeuropea, e la riporta in auge nella versione femminile, inserendola nella letteratura colta dell’epoca. La magica ascesa al cielo di Christine, mirata ad apprendere il codice di comportamento etico necessario per chi voglia mettere in atto un buon governo, riacquista l’originario significato di percorso di conoscenza, conservato inalterato presso le popolazioni che ancora praticano lo sciamanesimo. Anche nello scenario mitico europeo occidentale è presente la concezione della scala-“albero cosmico” che mette in comunicazione il cielo e la terra, come in ambito sciamanico. In una ballata semidialettale delle Valli dei Cavalieri dell’Appennino parmense resta, perfino, traccia di un’iniziazione sciamanica femminile su una frasca (riduzione dell’albero), che trova riscontro nelle varianti della ballata ungherese d’Anna Molnár conosciute a Udvarhely e Alsóháromszék e dai csángók (piccola popolazione magiara) della Moldavia. L’ascesa di Christine appartiene alla tipologia del volo/scalata al cielo della sciamana, impresa difficile, pericolosa, ma indispensabile per un’iniziatica renovatio. Il racconto della propria esperienza celeste, fatto da Christine per i lettori, richiama alla memoria per l’affinità quello che l’operatrice di magia fa nelle sue sedute di trance per gli spettatori, affinché siano resi partecipi dello straordinario viaggio del proprio spirito. La poetessa, come le sciamane, si sofferma sulle meraviglie incontrate, sul timore provato e, infine, sulle verità imparate, di cui diventa messaggera presso la propria gente. Christine si prefigge l’obiettivo di aiutare il suo popolo: anche per quest’aspetto assomiglia a una sciamana, che è “un funzionario sociale”, in quanto opera per il bene della propria comunità.

La donna in volo verso la conoscenza

CORRADI, CARLA
2013

Abstract

Christine de Pizan ne "Le Livre du Chemin de Lonc Estude" ricorda la sua salita su una scala verso il mondo-“altro” del cielo, compiuta con la guida della Sibilla di Cuma, suo spirito aiutante, in una visione avuta nel sonno. Nel racconto di quest’esperienza personale, vissuta come reale, la poetessa mantiene viva la tradizione della “trance da spostamento”, che ha lasciato tracce anche in area indeuropea, e la riporta in auge nella versione femminile, inserendola nella letteratura colta dell’epoca. La magica ascesa al cielo di Christine, mirata ad apprendere il codice di comportamento etico necessario per chi voglia mettere in atto un buon governo, riacquista l’originario significato di percorso di conoscenza, conservato inalterato presso le popolazioni che ancora praticano lo sciamanesimo. Anche nello scenario mitico europeo occidentale è presente la concezione della scala-“albero cosmico” che mette in comunicazione il cielo e la terra, come in ambito sciamanico. In una ballata semidialettale delle Valli dei Cavalieri dell’Appennino parmense resta, perfino, traccia di un’iniziazione sciamanica femminile su una frasca (riduzione dell’albero), che trova riscontro nelle varianti della ballata ungherese d’Anna Molnár conosciute a Udvarhely e Alsóháromszék e dai csángók (piccola popolazione magiara) della Moldavia. L’ascesa di Christine appartiene alla tipologia del volo/scalata al cielo della sciamana, impresa difficile, pericolosa, ma indispensabile per un’iniziatica renovatio. Il racconto della propria esperienza celeste, fatto da Christine per i lettori, richiama alla memoria per l’affinità quello che l’operatrice di magia fa nelle sue sedute di trance per gli spettatori, affinché siano resi partecipi dello straordinario viaggio del proprio spirito. La poetessa, come le sciamane, si sofferma sulle meraviglie incontrate, sul timore provato e, infine, sulle verità imparate, di cui diventa messaggera presso la propria gente. Christine si prefigge l’obiettivo di aiutare il suo popolo: anche per quest’aspetto assomiglia a una sciamana, che è “un funzionario sociale”, in quanto opera per il bene della propria comunità.
2013
Christine de Pizan. La scrittrice e la città / L'écrivaine et la ville / The Woman Writer and the City
349
360
Carla, Corradi Musi
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