L'articolo analizza approfonditamente le richieste di criminalizzare le condotte negazioniste provenienti dall'Unione europea. Esso si suddivide in due sezioni. La più generale ricostruisce lla competenza penale di questo sistema istituzionale sovranazionale, specialmente con riferimento alle modifiche apportate dal Trattato di Lisbona. Inoltre si è tentato di conciliare la nuova competenza penale dell'Unione europea con i principi penalistici ricavabili dalla Costituzione, e di applicare i principi dedotti alle politiche europee di lotta al razzismo e alla xenofobia. La parte più specifica dell'articolo passa ad esaminare la Decisione quadro 2008/913/GAI, con speciale riguardo alle disposizioni che impongono l'introduzione del reato di negazionismo negli ordinamenti nazionali. Queste dinamiche repressive saranno valutate alla luce dei principi costituzionali, concludendo che il negazionismo non può essere incriminato nel nostro paese, a meno che non si inseriscano nella definizione del reato alcuni indici di pericolosità della condotta, che permettano di punire solo gli atti concretamente offensivi. Infine, passando in rassegna il quadro normativo già in vigore, si osserverà che non vi è che una minima necessità di intervento legislativo per dare attuazione alla citata Decisione quadro, stante il carattere non stringente dei vincoli che essa pone.

P. Lobba (2011). La lotta al razzismo nel diritto penale europeo dopo Lisbona. Osservazioni sulla decisione quadro 2008/913/GAI e sul reato di negazionismo. IUS17, 3/2011, 107-156.

La lotta al razzismo nel diritto penale europeo dopo Lisbona. Osservazioni sulla decisione quadro 2008/913/GAI e sul reato di negazionismo

LOBBA, PAOLO
2011

Abstract

L'articolo analizza approfonditamente le richieste di criminalizzare le condotte negazioniste provenienti dall'Unione europea. Esso si suddivide in due sezioni. La più generale ricostruisce lla competenza penale di questo sistema istituzionale sovranazionale, specialmente con riferimento alle modifiche apportate dal Trattato di Lisbona. Inoltre si è tentato di conciliare la nuova competenza penale dell'Unione europea con i principi penalistici ricavabili dalla Costituzione, e di applicare i principi dedotti alle politiche europee di lotta al razzismo e alla xenofobia. La parte più specifica dell'articolo passa ad esaminare la Decisione quadro 2008/913/GAI, con speciale riguardo alle disposizioni che impongono l'introduzione del reato di negazionismo negli ordinamenti nazionali. Queste dinamiche repressive saranno valutate alla luce dei principi costituzionali, concludendo che il negazionismo non può essere incriminato nel nostro paese, a meno che non si inseriscano nella definizione del reato alcuni indici di pericolosità della condotta, che permettano di punire solo gli atti concretamente offensivi. Infine, passando in rassegna il quadro normativo già in vigore, si osserverà che non vi è che una minima necessità di intervento legislativo per dare attuazione alla citata Decisione quadro, stante il carattere non stringente dei vincoli che essa pone.
2011
P. Lobba (2011). La lotta al razzismo nel diritto penale europeo dopo Lisbona. Osservazioni sulla decisione quadro 2008/913/GAI e sul reato di negazionismo. IUS17, 3/2011, 107-156.
P. Lobba
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