Il saggio analizza le modalità di rappresentazione della politica in televisione nella fase delle origini fino alla soglia degli anni Settanta. Nel contesto dei cambiamenti politici (l'avvio dei governi di centro-sinistra), sociali e culturali che caratterizzarono l'Italia del boom economico, il saggio si focalizza sulla "novità" rappresentata da "Tribuna elettorale" e "Tribuna politica". Anche per la RAI gli anni '60 costituirono una stagione di grandi trasformazioni: il secondo canale, il potenziamento della redazione giornalistica, le innovazioni tecnologiche, le trasmissioni di informazione politica. Queste ultime introdussero un cambiamento per tanti versi epocale, anche se rifluì lentamente; in quella fase, infatti, i partiti erano ancora più forti e legittimati del mezzo televisivo e la TV, prevalentemente «parlata», non aveva ancora sancito il primato dell’immagine sulla parola, né distorto la realtà nei cosiddetti «media eventi». Le "Tribune", tuttavia, cominciarono a modificare le forme e i modelli della propaganda, rappresentarono il primo passo verso il pluralismo del sistema informativo e avvicinarono i cittadini alla grande cerimonia della politica.
Guazzaloca G. (2013). Tribune e tribuni nella RAI degli anni Sessanta. Milano : Arnoldo Mondadori Editore.
Tribune e tribuni nella RAI degli anni Sessanta
GUAZZALOCA, GIULIA
2013
Abstract
Il saggio analizza le modalità di rappresentazione della politica in televisione nella fase delle origini fino alla soglia degli anni Settanta. Nel contesto dei cambiamenti politici (l'avvio dei governi di centro-sinistra), sociali e culturali che caratterizzarono l'Italia del boom economico, il saggio si focalizza sulla "novità" rappresentata da "Tribuna elettorale" e "Tribuna politica". Anche per la RAI gli anni '60 costituirono una stagione di grandi trasformazioni: il secondo canale, il potenziamento della redazione giornalistica, le innovazioni tecnologiche, le trasmissioni di informazione politica. Queste ultime introdussero un cambiamento per tanti versi epocale, anche se rifluì lentamente; in quella fase, infatti, i partiti erano ancora più forti e legittimati del mezzo televisivo e la TV, prevalentemente «parlata», non aveva ancora sancito il primato dell’immagine sulla parola, né distorto la realtà nei cosiddetti «media eventi». Le "Tribune", tuttavia, cominciarono a modificare le forme e i modelli della propaganda, rappresentarono il primo passo verso il pluralismo del sistema informativo e avvicinarono i cittadini alla grande cerimonia della politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.