Il paper risponde allo scopo di presentare il volume ed è diviso in due parti, precedute da una breve premessa generale. La prima parte richiama le ragioni per cui è importante riflettere sulle metodologie di classificazione del lavoro, avviando una prima riflessione, al contempo traccia sui cui si muovono i saggi raccolti nel volume, presentati nella seconda parte del contributo. Nella prospettiva interpretativa adottata le classificazioni del lavoro nelle loro differenti dimensioni costituiscono altrettante rappresentazioni dei paradigmi economici e sociali; inoltre si parte del presupposto che esista una dipendenza tra modalità del rappresentare il lavoro e gli effetti da esse prodotte sui funzionamenti del lavoro stesso (nel mercato, nella politica, nella rappresentanza, etc.). In tale ottica ci si interroga sulle caratteristiche di trasparenza/opacità dei processi di produzione delle descrizioni e delle classificazioni del lavoro e sulla necessità di illustrarne lo stato dell'arte, evidenziare le risorse disponibili e l'evoluzione che le ha interessate. Un ulteriore tema affrontato riguarda il tentativo di aprire “la scatola nera” delle classificazioni, per offrire spunti di riflessione sulle criticità di efficacia della rappresentatività rispetto a specifici fattori di trasformazione negli attuali scenari sociali ed economici. Così come è importante ragionare del nesso fra rappresentazione (dei contenuti del lavoro) e rappresentanza (dei lavoratori). Conclude l'analisi una prima riflessione sulle conseguenze delle rappresentazioni dal punto di vista degli attori (collettivi ed individuali) che ad esse ricorrono, in termini di impatto sulle diseguaglianze, sull'attribuzione di responsabilità, sulla capacità di voice, sui processi democratici.
Barbara Giullari, Marco Ruffino (2013). Descrivere, classificare, contare: produzione, utilizzo e criticità delle rappresentazioni del lavoro. SOCIOLOGIA DEL LAVORO, 129, 9-21 [10.3280/SL2013-129002].
Descrivere, classificare, contare: produzione, utilizzo e criticità delle rappresentazioni del lavoro
GIULLARI, BARBARA;RUFFINO, MARCO
2013
Abstract
Il paper risponde allo scopo di presentare il volume ed è diviso in due parti, precedute da una breve premessa generale. La prima parte richiama le ragioni per cui è importante riflettere sulle metodologie di classificazione del lavoro, avviando una prima riflessione, al contempo traccia sui cui si muovono i saggi raccolti nel volume, presentati nella seconda parte del contributo. Nella prospettiva interpretativa adottata le classificazioni del lavoro nelle loro differenti dimensioni costituiscono altrettante rappresentazioni dei paradigmi economici e sociali; inoltre si parte del presupposto che esista una dipendenza tra modalità del rappresentare il lavoro e gli effetti da esse prodotte sui funzionamenti del lavoro stesso (nel mercato, nella politica, nella rappresentanza, etc.). In tale ottica ci si interroga sulle caratteristiche di trasparenza/opacità dei processi di produzione delle descrizioni e delle classificazioni del lavoro e sulla necessità di illustrarne lo stato dell'arte, evidenziare le risorse disponibili e l'evoluzione che le ha interessate. Un ulteriore tema affrontato riguarda il tentativo di aprire “la scatola nera” delle classificazioni, per offrire spunti di riflessione sulle criticità di efficacia della rappresentatività rispetto a specifici fattori di trasformazione negli attuali scenari sociali ed economici. Così come è importante ragionare del nesso fra rappresentazione (dei contenuti del lavoro) e rappresentanza (dei lavoratori). Conclude l'analisi una prima riflessione sulle conseguenze delle rappresentazioni dal punto di vista degli attori (collettivi ed individuali) che ad esse ricorrono, in termini di impatto sulle diseguaglianze, sull'attribuzione di responsabilità, sulla capacità di voice, sui processi democratici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.