..."l'apprendimento non è di per se stessosviluppo, ma una corretta organizzazione dell'apprendimento porta allo sviluppo mentale, attiva un intero gruppo di processi di sviluppo, e questa attivazione non potrebbe aver luogo senza l'apprendimento. L'apprendimento per ciò è un momento intrinsecamente necessario ed universale per lo sviluppo nel bambino di quelle caratteristiche umane non naturali, ma formatesi storicamente."Vigotskij LE ricrche sulle difficoltà di apprendimento hanno coniugato queste a quelle di insegnamento facendo emergere possibili ambiti teoretici, metodologici ed operativi, alternative pedagogico-didattiche con molteplicità di percorsi, contenuti e modalità formative. Spesso il rifiuto per la scuola, per le conoscenze, per il sapere, le difficoltà nell'apprendere, il non piacere di conoscere, della cultura, il non percepirli come un'avventura da desiderare, probabilmente trova una delle sue matrici significative in un organizzazione scolastica, "subita e non vissuta", che tratta dei contenuti lasciando fuori il desiderio, il piacere, le emozioni. Dalle ricerche che sto conducendo, nell'ambito della "didattica integrata", per rilevare costanti che hanno prodotto e stanno producendo successo scolastico ad alunni, studenti con "difficoltà di apprendimento", riflettendo con gli insegnanti, è emerso che i contesti, le situazioni, i modi, le strategie, le tattiche che hanno determinato situazioni di benessere, indipendentemente dalla definizione della difficoltà attribuita agli apprendimenti, hanno prodotto risultati positivi. Le esperienze che hanno lasciato un ricordo piacevole sembra "trascinino" i contenuti indipendentemente dalle gerarchie che li dividono in :"facili, difficili, difficilissimi". La ricerca fa emergere come tendenza che le difficoltà non sono essenzialmente nei contenuti, ma nelle modalità, nelle situazioni, nei contesti, che se non propongono l'emozione di conoscere, curiosità, se non stimolano l'immaginario, se non sono sostenuti dal desiderio provocato dagli insegnanti, non producono quella situazione di benessere che risulta quale costante facilitante gli apprendimenti. Il testo riporta riflessioni teoretiche, metodologiche ed operative che sono i risultati di ricerche multi ed interdisciplinari nell'ambito neuro-riabilitativo, della psicologia clinica e della pedagogia speciale, realizzate con finanziamenti europei:TEMPUS, INTEGER, SOCRATES/ERASMUS (cfr.www.unibo.it/emozione).

I modi dell'insegnare: tra il dire e il fare..., tra le buone prassi e le cattive abitudini

CUOMO, NICOLA;BACCIAGLIA, ELISABETTA
2005

Abstract

..."l'apprendimento non è di per se stessosviluppo, ma una corretta organizzazione dell'apprendimento porta allo sviluppo mentale, attiva un intero gruppo di processi di sviluppo, e questa attivazione non potrebbe aver luogo senza l'apprendimento. L'apprendimento per ciò è un momento intrinsecamente necessario ed universale per lo sviluppo nel bambino di quelle caratteristiche umane non naturali, ma formatesi storicamente."Vigotskij LE ricrche sulle difficoltà di apprendimento hanno coniugato queste a quelle di insegnamento facendo emergere possibili ambiti teoretici, metodologici ed operativi, alternative pedagogico-didattiche con molteplicità di percorsi, contenuti e modalità formative. Spesso il rifiuto per la scuola, per le conoscenze, per il sapere, le difficoltà nell'apprendere, il non piacere di conoscere, della cultura, il non percepirli come un'avventura da desiderare, probabilmente trova una delle sue matrici significative in un organizzazione scolastica, "subita e non vissuta", che tratta dei contenuti lasciando fuori il desiderio, il piacere, le emozioni. Dalle ricerche che sto conducendo, nell'ambito della "didattica integrata", per rilevare costanti che hanno prodotto e stanno producendo successo scolastico ad alunni, studenti con "difficoltà di apprendimento", riflettendo con gli insegnanti, è emerso che i contesti, le situazioni, i modi, le strategie, le tattiche che hanno determinato situazioni di benessere, indipendentemente dalla definizione della difficoltà attribuita agli apprendimenti, hanno prodotto risultati positivi. Le esperienze che hanno lasciato un ricordo piacevole sembra "trascinino" i contenuti indipendentemente dalle gerarchie che li dividono in :"facili, difficili, difficilissimi". La ricerca fa emergere come tendenza che le difficoltà non sono essenzialmente nei contenuti, ma nelle modalità, nelle situazioni, nei contesti, che se non propongono l'emozione di conoscere, curiosità, se non stimolano l'immaginario, se non sono sostenuti dal desiderio provocato dagli insegnanti, non producono quella situazione di benessere che risulta quale costante facilitante gli apprendimenti. Il testo riporta riflessioni teoretiche, metodologiche ed operative che sono i risultati di ricerche multi ed interdisciplinari nell'ambito neuro-riabilitativo, della psicologia clinica e della pedagogia speciale, realizzate con finanziamenti europei:TEMPUS, INTEGER, SOCRATES/ERASMUS (cfr.www.unibo.it/emozione).
2005
314
N.Cuomo; E. Bacciaglia
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