La nascita dell'elettronica organica (ovvero la realizzazione di dispositivi elettronici come diodi e transistor utilizzando polimeri organici conduttori invece che i semiconduttori inorganici diffusamente utilizzati, come il silicio) rappresenta uno dei piu’ importanti sviluppi tecnologici degli ultimi vent’anni. Probabilmente la più importante frontiera in questo ambito è quella con la biologia, nel qual caso si parla di bioelettronica organica. La natura “soft” dei materiali organici offre infatti una migliore compatibilità meccanica con i tessuti biologici di quanto non facciano i materiali elettronici tradizionali e la loro compatibilità con substrati meccanicamente flessibili ben si adatta ai vincoli di non planarità spesso richiesti negli impianti. Ancora più importante, la capacità dei materiali organici di condurre ioni oltre che elettroni e lacune apre un nuovo canale di comunicazione con la biologia. Una delle applicazioni più rilevanti per il progetto di ricerca qui proposto è l’impiego di dispositivi organici come trasduttori nel campo della sensoristica chimica e biologica Questo progetto prevede il coinvolgimento del Dipartimento di Fisica (settore Fisica della Materia) dell'Università di Bologna e il Dipartimento di Bioelettronica del Centre Microélectronique de Provence di Gardanne (Francia). Quest'ultimo ente di ricerca rappresenta il principale centro di ricerca in Europa per la ricerca nell'ambito della bioelettronica.

Beatrice Fraboni (2012). POLYBIOS – polimeri conduttori per applicazioni bioelettroniche.

POLYBIOS – polimeri conduttori per applicazioni bioelettroniche

FRABONI, BEATRICE
2012

Abstract

La nascita dell'elettronica organica (ovvero la realizzazione di dispositivi elettronici come diodi e transistor utilizzando polimeri organici conduttori invece che i semiconduttori inorganici diffusamente utilizzati, come il silicio) rappresenta uno dei piu’ importanti sviluppi tecnologici degli ultimi vent’anni. Probabilmente la più importante frontiera in questo ambito è quella con la biologia, nel qual caso si parla di bioelettronica organica. La natura “soft” dei materiali organici offre infatti una migliore compatibilità meccanica con i tessuti biologici di quanto non facciano i materiali elettronici tradizionali e la loro compatibilità con substrati meccanicamente flessibili ben si adatta ai vincoli di non planarità spesso richiesti negli impianti. Ancora più importante, la capacità dei materiali organici di condurre ioni oltre che elettroni e lacune apre un nuovo canale di comunicazione con la biologia. Una delle applicazioni più rilevanti per il progetto di ricerca qui proposto è l’impiego di dispositivi organici come trasduttori nel campo della sensoristica chimica e biologica Questo progetto prevede il coinvolgimento del Dipartimento di Fisica (settore Fisica della Materia) dell'Università di Bologna e il Dipartimento di Bioelettronica del Centre Microélectronique de Provence di Gardanne (Francia). Quest'ultimo ente di ricerca rappresenta il principale centro di ricerca in Europa per la ricerca nell'ambito della bioelettronica.
2012
2012
Beatrice Fraboni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/137664
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