Jean-Francois Laé e Numa Murard maturano la decisione di ritornare nei luoghi in cui sorgeva la cité di Écameaux, costruita negli anni Settanta per eliminare le bidonville e, con queste, le ultime “sacche di povertà”, pensate come residuali nel quadro dello sviluppo socio-economico dei “trenta anni gloriosi” seguiti alla seconda guerra mondiale. Nel tempo intercorso tra la prima e la seconda ricerca (1980-2010), la cité di Écameaux, fin dal momento della sua costruzione pensata come soluzione provvisoria, è stata smantellata e i suoi abitanti rialloggiati altrove, nonostante il desiderio di molti di restare all’interno della cité. Se Écameaux è stata rasa al suolo, la povertà non è scomparsa con essa. È il simbolo di un fallimento (vincere la povertà) che è stato cancellato dalla sfera pubblica
Recensione al volume di J.F. Laé, N. Murard, Deux générations dans la débine. Enquête dans la pauvreté ouvriere, Paris: Bayard. 2011
BERGAMASCHI, MAURIZIO
2013
Abstract
Jean-Francois Laé e Numa Murard maturano la decisione di ritornare nei luoghi in cui sorgeva la cité di Écameaux, costruita negli anni Settanta per eliminare le bidonville e, con queste, le ultime “sacche di povertà”, pensate come residuali nel quadro dello sviluppo socio-economico dei “trenta anni gloriosi” seguiti alla seconda guerra mondiale. Nel tempo intercorso tra la prima e la seconda ricerca (1980-2010), la cité di Écameaux, fin dal momento della sua costruzione pensata come soluzione provvisoria, è stata smantellata e i suoi abitanti rialloggiati altrove, nonostante il desiderio di molti di restare all’interno della cité. Se Écameaux è stata rasa al suolo, la povertà non è scomparsa con essa. È il simbolo di un fallimento (vincere la povertà) che è stato cancellato dalla sfera pubblicaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
