Nel 2012 un violento sisma ha colpito l'Emilia-Romagna e le regioni vicine. Le scosse di maggiore potenza si sono verificate in rapida successione il 20 e il 29 maggio e poi un terza il 3 giugno, con particolare intensità nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, causando decine di vittime e feriti, migliaia di sfollati, la paralisi di gran parte delle attività economiche, pesanti danni al patrimonio edilizio e infrastrutturale. La perdita di pezzi importanti di questo patrimonio non è semplicemente un danno culturale ed economico: ma significa la perdita di una parte vitale dell’identità profonda dei luoghi e di chi li ha abitati e li abita. Se quello della ricostruzione è un passo che si affronta cominciando a lavorare prima che il terremoto avvenga, la costruzione di un network che faccia da collettore della documentazione per la conoscenza delle architetture e che sia al tempo stesso un vero e proprio laboratorio di esperienza per trovare risorse utili all’individuazione di processi da adattare da luogo a luogo, a seconda dei caratteri e delle identità dei territori, è un'occasione unica per poter mettere a punto anche un protocollo operativo decidendo i criteri e i vincoli da rispettare, gli elementi da salvaguardare, le potenzialità sulle quali investire.
M. Antonucci (2013). I luoghi del sisma in Emilia: la conoscenza e il recupero delle architetture storiche come patrimonio identitario. BOLOGNA : CLUEB.
I luoghi del sisma in Emilia: la conoscenza e il recupero delle architetture storiche come patrimonio identitario
ANTONUCCI, MICAELA
2013
Abstract
Nel 2012 un violento sisma ha colpito l'Emilia-Romagna e le regioni vicine. Le scosse di maggiore potenza si sono verificate in rapida successione il 20 e il 29 maggio e poi un terza il 3 giugno, con particolare intensità nelle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, causando decine di vittime e feriti, migliaia di sfollati, la paralisi di gran parte delle attività economiche, pesanti danni al patrimonio edilizio e infrastrutturale. La perdita di pezzi importanti di questo patrimonio non è semplicemente un danno culturale ed economico: ma significa la perdita di una parte vitale dell’identità profonda dei luoghi e di chi li ha abitati e li abita. Se quello della ricostruzione è un passo che si affronta cominciando a lavorare prima che il terremoto avvenga, la costruzione di un network che faccia da collettore della documentazione per la conoscenza delle architetture e che sia al tempo stesso un vero e proprio laboratorio di esperienza per trovare risorse utili all’individuazione di processi da adattare da luogo a luogo, a seconda dei caratteri e delle identità dei territori, è un'occasione unica per poter mettere a punto anche un protocollo operativo decidendo i criteri e i vincoli da rispettare, gli elementi da salvaguardare, le potenzialità sulle quali investire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.