La pronuncia della sentenza del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano circa la nota vicenda del trafugamento di documenti da parte dell’aiutante di camera del pontefice Benedetto XVI ha offerto l’occasione per analizzare l’assetto del diritto penale nel minuscolo Stato creato con il Trattato lateranense del 1929. Nel 2008 è stata emanata una nuova legge sulle fonti del diritto vaticano che ha confermato il rinvio materiale e recettizio, cioè non mobile, effettuato già nel 1929, al codice penale Zanardelli del 1889 e al codice di procedura penale Finocchiaro-Aprile del 1929: codici abrogati in Italia e che invece sperimentano nel Vaticano questa peculiare ultrattività. Peraltro tale diritti recepiti vigono in uno Stato che riconosce «nell’ordinamento canonico la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo» (art. 1 legge fondamentale): ciò condiziona l’applicazione del diritto italiano recepito. Premessi alcuni rilievi in merito alle relazioni tra giurisdizione italiana e vaticana e in ordine alla separazione ed alla distinzione tra Chiesa cattolica, Santa Sede e Stato della Città del Vaticano, ci si concentra sulle problematiche giuridiche scaturenti dal procedimento penale de quo, con una disamina circa la sussistenza nello Stato del papa di quegli essentialia iudicii che generalmente si riconducono alla nozione di ‘giusto processo’, tenendo conto delle specificità della giustizia vaticana. Il diritto penale vaticano sta inoltre recentemente conoscendo una stagione di grande sviluppo, ad esempio con la promulgazione di norme in materia monetaria e di prevenzione e contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo, in attuazione di impegni con l’Unione Europea (di cui pure il Vaticano non fa parte) o in adeguamento al diritto internazionale. Del pari anche gli organi giudiziari vaticani hanno assistito ad un incremento significativo delle loro competenze. Vatican criminal law: theory and practice The ruling of the State Court of Vatican City regarding the infamous case concerning the confidential documents stolen by the personal butler of Pope Benedict XVI, has offered an opportunity to analyse and describe the structure of criminal law in the tiny state, created following the Lateran Treaty in 1929. Fairly recently, in 2008, a new law was passed regarding the sources of Vatican law that however confirmed the material reference - or in other words, not fixed reference - that had already been made in 1929 to the Zanardelli criminal code dated 1889 and the Finocchiaro-Aprile code dated 1929; codes repealed years ago in Italy, but that in the Vatican are instead experiencing this peculiar extended enforcement. Moreover, these laws adopted are applicable in a State that recognizes «in Canon law its principal legislative document and principal reference interpretation criteria» (Art. 1 of the Fundamental Law): this significantly conditions application of the Italian law adopted. Apart from some considerations on the relationship between Italian jurisdiction and Vatican jurisdiction and with regard to another aspect, the separation and distinction (which is not always clear) between the Catholic Church, the Holy See and the State of Vatican City, it focuses on judicial problems triggered by the criminal proceedings de quo. The study of such proceedings has permitted a close examination of the existence in the Papal State of those essentialia iudicii that are generally connected to the notion of the right to “a fair trial”, bearing in mind the inescapable peculiarities of Vatican law. Furthermore, in recent years, Vatican criminal law has been experiencing a period of considerable development, for example with the recent passing of laws regarding monetary matters and the prevention and countering of the laundering of proceeds from criminal activities and the financing of terrorism, implementing legislation to enforce the commitments undertaken by the European Union (that the Vatican City is not however part of) or to comply with international law. Equally, the judicial organs of the Vatican have also experienced a significant increase in their competences. Taking into consideration such trends and their position in a global framework means we are able to reflect on a renewed identity and a revised role of the State established in order to guarantee the freedom and independence of the Holy See.
Boni G. (2012). Il diritto penale vaticano: teoria e prassi. IL DIRITTO ECCLESIASTICO, CXXIII(1-2, parte I), 107-156.
Il diritto penale vaticano: teoria e prassi
BONI, GERALDINA
2012
Abstract
La pronuncia della sentenza del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano circa la nota vicenda del trafugamento di documenti da parte dell’aiutante di camera del pontefice Benedetto XVI ha offerto l’occasione per analizzare l’assetto del diritto penale nel minuscolo Stato creato con il Trattato lateranense del 1929. Nel 2008 è stata emanata una nuova legge sulle fonti del diritto vaticano che ha confermato il rinvio materiale e recettizio, cioè non mobile, effettuato già nel 1929, al codice penale Zanardelli del 1889 e al codice di procedura penale Finocchiaro-Aprile del 1929: codici abrogati in Italia e che invece sperimentano nel Vaticano questa peculiare ultrattività. Peraltro tale diritti recepiti vigono in uno Stato che riconosce «nell’ordinamento canonico la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo» (art. 1 legge fondamentale): ciò condiziona l’applicazione del diritto italiano recepito. Premessi alcuni rilievi in merito alle relazioni tra giurisdizione italiana e vaticana e in ordine alla separazione ed alla distinzione tra Chiesa cattolica, Santa Sede e Stato della Città del Vaticano, ci si concentra sulle problematiche giuridiche scaturenti dal procedimento penale de quo, con una disamina circa la sussistenza nello Stato del papa di quegli essentialia iudicii che generalmente si riconducono alla nozione di ‘giusto processo’, tenendo conto delle specificità della giustizia vaticana. Il diritto penale vaticano sta inoltre recentemente conoscendo una stagione di grande sviluppo, ad esempio con la promulgazione di norme in materia monetaria e di prevenzione e contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo, in attuazione di impegni con l’Unione Europea (di cui pure il Vaticano non fa parte) o in adeguamento al diritto internazionale. Del pari anche gli organi giudiziari vaticani hanno assistito ad un incremento significativo delle loro competenze. Vatican criminal law: theory and practice The ruling of the State Court of Vatican City regarding the infamous case concerning the confidential documents stolen by the personal butler of Pope Benedict XVI, has offered an opportunity to analyse and describe the structure of criminal law in the tiny state, created following the Lateran Treaty in 1929. Fairly recently, in 2008, a new law was passed regarding the sources of Vatican law that however confirmed the material reference - or in other words, not fixed reference - that had already been made in 1929 to the Zanardelli criminal code dated 1889 and the Finocchiaro-Aprile code dated 1929; codes repealed years ago in Italy, but that in the Vatican are instead experiencing this peculiar extended enforcement. Moreover, these laws adopted are applicable in a State that recognizes «in Canon law its principal legislative document and principal reference interpretation criteria» (Art. 1 of the Fundamental Law): this significantly conditions application of the Italian law adopted. Apart from some considerations on the relationship between Italian jurisdiction and Vatican jurisdiction and with regard to another aspect, the separation and distinction (which is not always clear) between the Catholic Church, the Holy See and the State of Vatican City, it focuses on judicial problems triggered by the criminal proceedings de quo. The study of such proceedings has permitted a close examination of the existence in the Papal State of those essentialia iudicii that are generally connected to the notion of the right to “a fair trial”, bearing in mind the inescapable peculiarities of Vatican law. Furthermore, in recent years, Vatican criminal law has been experiencing a period of considerable development, for example with the recent passing of laws regarding monetary matters and the prevention and countering of the laundering of proceeds from criminal activities and the financing of terrorism, implementing legislation to enforce the commitments undertaken by the European Union (that the Vatican City is not however part of) or to comply with international law. Equally, the judicial organs of the Vatican have also experienced a significant increase in their competences. Taking into consideration such trends and their position in a global framework means we are able to reflect on a renewed identity and a revised role of the State established in order to guarantee the freedom and independence of the Holy See.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.