l tema della salvaguardia dei caratteri identitari di un’opera di architettura soggetta a tutela, correlato alle richieste provenienti dal rinnovato quadro normativo per l’adeguamento agli attuali standard prestazionali degli edifici, formula nuovi interrogativi sugli assunti teorici e sugli strumenti operativi che possono essere adottati per dare una risposta coerente a tale istanza. Restringendo il campo alla sola questione del miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio costruito - primario focus di interesse per la riduzione delle emissioni inquinanti secondo gli obiettivi di Horizon 2020 - la conservazione dei significati di un’opera e dei relativi caratteri linguistici, tipologici e materici appare indubbiamente indispensabile per garantire le azioni di tutela del bene, ma al contempo non può essere considerata esaustiva della problematica posta che richiede, necessariamente, di essere affrontata anche all’interno del dominio speculativo della Tecnica, ovvero aprirsi al contributo che può offrire l’innovazione di processi e metodi che appartengono al campo del sapere scientifico. In questo quadro, viene orientata una riflessione all’interno di nuovi paradigmi della ricerca in cui coesistono, alimentandosi a vicenda, sia le teorie e le pratiche proprie delle discipline dell’Architettura - dalle letture storico-critiche fino agli strumenti tecnici di intervento - sia le indagini analitico-strumentali che connotano il campo dell’Ingegneria edile, al fine di restituire un approccio coerente al tema della sostenibilità attraverso una corretta tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio costruito.
R.Gulli (2012). Conservazione vs Innovazione. Il recupero sostenibile nei contesti della tutela architettonica: saperi, tecniche, linguaggi. IN BO, VOL. 3 N° 5 -2012, 1-6 [10.6092/issn.2036-1602/3476].
Conservazione vs Innovazione. Il recupero sostenibile nei contesti della tutela architettonica: saperi, tecniche, linguaggi
GULLI, RICCARDO
2012
Abstract
l tema della salvaguardia dei caratteri identitari di un’opera di architettura soggetta a tutela, correlato alle richieste provenienti dal rinnovato quadro normativo per l’adeguamento agli attuali standard prestazionali degli edifici, formula nuovi interrogativi sugli assunti teorici e sugli strumenti operativi che possono essere adottati per dare una risposta coerente a tale istanza. Restringendo il campo alla sola questione del miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio costruito - primario focus di interesse per la riduzione delle emissioni inquinanti secondo gli obiettivi di Horizon 2020 - la conservazione dei significati di un’opera e dei relativi caratteri linguistici, tipologici e materici appare indubbiamente indispensabile per garantire le azioni di tutela del bene, ma al contempo non può essere considerata esaustiva della problematica posta che richiede, necessariamente, di essere affrontata anche all’interno del dominio speculativo della Tecnica, ovvero aprirsi al contributo che può offrire l’innovazione di processi e metodi che appartengono al campo del sapere scientifico. In questo quadro, viene orientata una riflessione all’interno di nuovi paradigmi della ricerca in cui coesistono, alimentandosi a vicenda, sia le teorie e le pratiche proprie delle discipline dell’Architettura - dalle letture storico-critiche fino agli strumenti tecnici di intervento - sia le indagini analitico-strumentali che connotano il campo dell’Ingegneria edile, al fine di restituire un approccio coerente al tema della sostenibilità attraverso una corretta tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio costruito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.