Tra i modelli testuali della Commedia dantesca un ruolo fondamentale viene assunto da certe narrazioni chiave delle Metamorfosi ovidiane. Due figure risultano particolarmente interessanti: Dedalo e Icaro nell’VIII Libro delle Metamorfosi. La Commedia definisce un sistema simbolico relativo a Dedalo e Icaro, che ha inizio nel Canto XVII dell’Inferno, dove Dante-protagonista, cavalcando con Virgiliosulla schiena di Gerione, è presentato come una versione corretta di Icaro, mentre Virgilio, nel ruolo di artista, padre e guida, diventa una trasfigurazione corretta di Dedalo. Nel corso dell’intero poema, fino al Canto XXXIII del Purgatorio, queste due correzioni dantesche dei modelli ovidiani sono considerevolmente elaborate e subiscono notevoli trasformazioni sulla base della riflessione continua, tipica della Commedia, intorno all’identità dell’artista e all’attività potenzialmente salvifica, per Dante-autore, dello scrivere poesia. Entrambi questi elementi sono considerati contestualmente all’interno dell’emergente cosmografia cristiana presentata dal poema dantesco. - Altre Informazioni [import da Anagrafe della Ricerca]: Il contributo, di uno dei più importanti dantisti statunitensi, si inserisce in un volume dal taglio comparato, interdisciplinare e internazionale, intorno a un tema centrale per la riflessione odierna.
P. CARAFFI (2012). K. Brownlee, Da Ovidio a Dante: Icaro e Dedalo nella "Commedia". BOLOGNA : Odoya, I libri di EMIL.
K. Brownlee, Da Ovidio a Dante: Icaro e Dedalo nella "Commedia"
CARAFFI, PATRIZIA
2012
Abstract
Tra i modelli testuali della Commedia dantesca un ruolo fondamentale viene assunto da certe narrazioni chiave delle Metamorfosi ovidiane. Due figure risultano particolarmente interessanti: Dedalo e Icaro nell’VIII Libro delle Metamorfosi. La Commedia definisce un sistema simbolico relativo a Dedalo e Icaro, che ha inizio nel Canto XVII dell’Inferno, dove Dante-protagonista, cavalcando con Virgiliosulla schiena di Gerione, è presentato come una versione corretta di Icaro, mentre Virgilio, nel ruolo di artista, padre e guida, diventa una trasfigurazione corretta di Dedalo. Nel corso dell’intero poema, fino al Canto XXXIII del Purgatorio, queste due correzioni dantesche dei modelli ovidiani sono considerevolmente elaborate e subiscono notevoli trasformazioni sulla base della riflessione continua, tipica della Commedia, intorno all’identità dell’artista e all’attività potenzialmente salvifica, per Dante-autore, dello scrivere poesia. Entrambi questi elementi sono considerati contestualmente all’interno dell’emergente cosmografia cristiana presentata dal poema dantesco. - Altre Informazioni [import da Anagrafe della Ricerca]: Il contributo, di uno dei più importanti dantisti statunitensi, si inserisce in un volume dal taglio comparato, interdisciplinare e internazionale, intorno a un tema centrale per la riflessione odierna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.