Occuparsi di salute e di servizi sanitari oggi, in un contesto caratterizzato da processi di globalizzazione, di migrazione e dal progressivo inasprimento delle disuguaglianze sociali e in salute, rende sempre più necessario l'utilizzo di approcci teorici e di strumenti metodologici integrati, orientati alla comprensione profonda delle diverse dimensioni della malattia e della cura. In tal senso, alleanze disciplinari con le scienze sociali e umane permettono di ampliare lo sguardo sui processi di salute e malattia sia da un punto di vista macroscopico che microscopico. Il caso della malattia di Chagas nel contesto di immigrazione italiano svela in modo emblematico tali processi. Il mal de Chagas, malattia “dimenticata” endemica in America Latina, si configura come fenomeno complesso e di difficile inquadramento; un approccio multidisciplinalre mette in luce quanto a “dimenticanza” sia in primo luogo politica ed economica e si contrapponga all’“emergenzialità” con cui il medesimo fenomeno si sta configurando in alcuni paesi di accoglienza (es. Europa), dove si sta dibattendo sui costi/benefici di strategie sanitarie incentrate più sulla retorica del “rischio” per la popolazione locale, che sulla volontà di garantire la salute degli interessati, migranti in questo caso. Questa cornice va a intersecarsi con i vissuti e le esperienze migratorie delle singole persone e con la gestione dell’immigrazione da parte delle politiche locali, laddove spesso rispetto all'“immigrato” vengono prodotti ulteriori “discorsi” e azioni altrettanto stigmatizzanti e marginalizzanti. Dal 2009 a Bologna, il Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale (CSI) dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria locale e con alcune associazioni di migranti latinoamericani, ha implementato un progetto di ricerca-azione partecipativa con l’obiettivo di analizzare, attraverso un approccio di epidemiologia sociale, la presenza, l'entità e le percezioni relative alla malattia di Chagas in tale contesto. Si è scelto di operare sui diversi livelli della malattia in una prospettiva bio-psico-sociale. Coerentemente sono stati coinvolti in modo attivo e partecipativo tutti gli attori sociali interessati: la popolazione, gli operatori sanitari e i decisori politici, sia nella co-costruzione dei significati e dei bisogni che nella elaborazione delle possibili strategie d’azione.

Martino A., Ciannameo A., Marta B. L., Cacciatore F., Di Girolamo C. (2012). Migração, Saúde e participação: um abordagem multidisciplinar entres universidade, serviços de saúde e território. INTERFACE, suplemento, n.1, 2012. O ISNB:, 135-135.

Migração, Saúde e participação: um abordagem multidisciplinar entres universidade, serviços de saúde e território

MARTINO, ARDIGO';CIANNAMEO, ANNA;MARTA, BRIGIDA LILIA;CACCIATORE, FRANCESCA;DI GIROLAMO, CHIARA
2012

Abstract

Occuparsi di salute e di servizi sanitari oggi, in un contesto caratterizzato da processi di globalizzazione, di migrazione e dal progressivo inasprimento delle disuguaglianze sociali e in salute, rende sempre più necessario l'utilizzo di approcci teorici e di strumenti metodologici integrati, orientati alla comprensione profonda delle diverse dimensioni della malattia e della cura. In tal senso, alleanze disciplinari con le scienze sociali e umane permettono di ampliare lo sguardo sui processi di salute e malattia sia da un punto di vista macroscopico che microscopico. Il caso della malattia di Chagas nel contesto di immigrazione italiano svela in modo emblematico tali processi. Il mal de Chagas, malattia “dimenticata” endemica in America Latina, si configura come fenomeno complesso e di difficile inquadramento; un approccio multidisciplinalre mette in luce quanto a “dimenticanza” sia in primo luogo politica ed economica e si contrapponga all’“emergenzialità” con cui il medesimo fenomeno si sta configurando in alcuni paesi di accoglienza (es. Europa), dove si sta dibattendo sui costi/benefici di strategie sanitarie incentrate più sulla retorica del “rischio” per la popolazione locale, che sulla volontà di garantire la salute degli interessati, migranti in questo caso. Questa cornice va a intersecarsi con i vissuti e le esperienze migratorie delle singole persone e con la gestione dell’immigrazione da parte delle politiche locali, laddove spesso rispetto all'“immigrato” vengono prodotti ulteriori “discorsi” e azioni altrettanto stigmatizzanti e marginalizzanti. Dal 2009 a Bologna, il Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale (CSI) dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria locale e con alcune associazioni di migranti latinoamericani, ha implementato un progetto di ricerca-azione partecipativa con l’obiettivo di analizzare, attraverso un approccio di epidemiologia sociale, la presenza, l'entità e le percezioni relative alla malattia di Chagas in tale contesto. Si è scelto di operare sui diversi livelli della malattia in una prospettiva bio-psico-sociale. Coerentemente sono stati coinvolti in modo attivo e partecipativo tutti gli attori sociali interessati: la popolazione, gli operatori sanitari e i decisori politici, sia nella co-costruzione dei significati e dei bisogni che nella elaborazione delle possibili strategie d’azione.
2012
Martino A., Ciannameo A., Marta B. L., Cacciatore F., Di Girolamo C. (2012). Migração, Saúde e participação: um abordagem multidisciplinar entres universidade, serviços de saúde e território. INTERFACE, suplemento, n.1, 2012. O ISNB:, 135-135.
Martino A.; Ciannameo A.; Marta B. L.; Cacciatore F.; Di Girolamo C.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/133400
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