Dopo avere mostrato il significato topico del «ver ch’ha faccia di menzogna» e la sua persistenza, l’interesse del saggio si concentra sull’aspetto mostruoso di Gerione, derivato dalla sua duplice natura di uomo e di bestia. Questa duplicità bene si adatta al luogo di transizione dal cerchio in cui si punisce la violenza bestiale al cerchio in cui viene punito il cattivo uso dell’intelligenza e della ragione umana. Lo stesso discorso si può fare per gli usurai, che sono gli ultimi dei violenti, ma visitati quando ormai Dante e Virgilio sono entrati nel nuovo àmbito della frode. In effetti, essi non hanno soltanto esercitato la loro violenza contro la natura, arricchendosi senza lavorare, unica fonte legittima di guadagno, e prestando il denaro con interesse, ma hanno anche fatto ricorso alla frode inducendo le loro vittime a sottoscrivere una restituzione molto onerosa. La smagliante policromia dei loro blasoni, avvicinabile alla pelle variopinta di Gerione, è una spia dei loro subdoli imbrogli. Non è forse casuale che molte descrizioni degli usurai e di Gerione siano avvicinabili a quelle dei dannati di Malebolge.

Il «ver c’ha faccia di menzogna»: Lettura di «Inferno» XVII / Battistini A.. - In: L'ALIGHIERI. - ISSN 0516-6551. - STAMPA. - LIII (lug.-dic. 2012), n.40:(2012), pp. 67-87.

Il «ver c’ha faccia di menzogna»: Lettura di «Inferno» XVII

BATTISTINI, ANDREA
2012

Abstract

Dopo avere mostrato il significato topico del «ver ch’ha faccia di menzogna» e la sua persistenza, l’interesse del saggio si concentra sull’aspetto mostruoso di Gerione, derivato dalla sua duplice natura di uomo e di bestia. Questa duplicità bene si adatta al luogo di transizione dal cerchio in cui si punisce la violenza bestiale al cerchio in cui viene punito il cattivo uso dell’intelligenza e della ragione umana. Lo stesso discorso si può fare per gli usurai, che sono gli ultimi dei violenti, ma visitati quando ormai Dante e Virgilio sono entrati nel nuovo àmbito della frode. In effetti, essi non hanno soltanto esercitato la loro violenza contro la natura, arricchendosi senza lavorare, unica fonte legittima di guadagno, e prestando il denaro con interesse, ma hanno anche fatto ricorso alla frode inducendo le loro vittime a sottoscrivere una restituzione molto onerosa. La smagliante policromia dei loro blasoni, avvicinabile alla pelle variopinta di Gerione, è una spia dei loro subdoli imbrogli. Non è forse casuale che molte descrizioni degli usurai e di Gerione siano avvicinabili a quelle dei dannati di Malebolge.
2012
Il «ver c’ha faccia di menzogna»: Lettura di «Inferno» XVII / Battistini A.. - In: L'ALIGHIERI. - ISSN 0516-6551. - STAMPA. - LIII (lug.-dic. 2012), n.40:(2012), pp. 67-87.
Battistini A.
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