La rivista commenta la recente revisione delle nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo del primo ciclo della scuola pubblica (revisione cui hanno contribuito anche gli autori). Le indicazioni nazionali per il curricolo, che hanno sostituito i Programmi ministeriali, costituiscono agili strumenti rivolti alla professionalità del docente, alla sua capacità, nella legittima "libertà di insegnamento", di tradurli in programmazioni, programmi e progetti adatti alle peculiari necessità che caratterizzano ogni istituzione scolastica e determinano le necessità degli studenti in essa accolti. Il termine stesso "Indicazioni" ispira l'idea di una direzione da intraprendere per raggiungere le finalità previste, una sorta di stella polare educativa nazionale che orienti la scuola nell'importante compito di formazione della persona in prospettiva del futuro cittadino europeo. Fatta questa premessa, l'articolo commenta e motiva la reintroduzione della denominazione Educazione Fisica (EF) in sostituzione di "Corpo, Movimento e Sport" che insieme al termine "Scienze Motorie" richiamavano rispettivamente un'accezione più descrittiva che identificativa e un'accezione scientifica non portante nelle azioni educative, anche se bagaglio culturale essenziale dell'insegnante. Successivamente vengono analizzati i punti di forza delle nuove Indicazioni, viene affrontato il tema del curricolo per competenze e sottolineati i valori forti della EF (conoscenza di sé e centralità della persona, il valore comunicativo-relazionale, la promozione del fair-play e l'approccio trasversale). Proprio sulla trasversalità della EF, vengono richiami aspetti determinanti che la caratterizzano proprio per la sua essenza laboratoriale che non può sfuggire al "fare", all' "agire", all' "essere" un corpo che si relazione nell'esperienza concreta : promozione di vissuti positivi, prevenzione come competenza per la vita, cura di sè e delle condizioni ambientali. In tale contesto viene anche spiegata l'abolizione dell'obiettivo "Il corpo e le funzioni senso-percettive", evidenziato e trattato negli altri obiettivi di apprendimento, per evitare di considerare il corpo come avulso e astratto da un contesto di realtà, il corpo è tale proprio perché è l'essere stesso del bambino in un contesto spazio-temporale e, dunque relazionale. Non manca la sottolineatura alle criticità presenti nelle Indicazioni, soprattutto in riferimento ai traguardi di competenza quinquennali e non più triennali, come nelle precedenti indicazioni. Infine si evidenzia la potenzialità degli Istituti Comprensivi come organizzazione scolastica elettiva per sostenere la continuità del curricolo dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di primo grado. In tale contesto viene richiamata l'importanza della formazione in servizio degli insegnanti, la progettualità sul e col territorio e le attualissime collaborazioni scuolaextrascuola.
Ceciliani A., Polato P., Seclì P. (2012). Chiamatela Educazione Fisica. RIVISTA DELL'ISTRUZIONE, 5 - 2012, 81-85.
Chiamatela Educazione Fisica
CECILIANI, ANDREA;
2012
Abstract
La rivista commenta la recente revisione delle nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo del primo ciclo della scuola pubblica (revisione cui hanno contribuito anche gli autori). Le indicazioni nazionali per il curricolo, che hanno sostituito i Programmi ministeriali, costituiscono agili strumenti rivolti alla professionalità del docente, alla sua capacità, nella legittima "libertà di insegnamento", di tradurli in programmazioni, programmi e progetti adatti alle peculiari necessità che caratterizzano ogni istituzione scolastica e determinano le necessità degli studenti in essa accolti. Il termine stesso "Indicazioni" ispira l'idea di una direzione da intraprendere per raggiungere le finalità previste, una sorta di stella polare educativa nazionale che orienti la scuola nell'importante compito di formazione della persona in prospettiva del futuro cittadino europeo. Fatta questa premessa, l'articolo commenta e motiva la reintroduzione della denominazione Educazione Fisica (EF) in sostituzione di "Corpo, Movimento e Sport" che insieme al termine "Scienze Motorie" richiamavano rispettivamente un'accezione più descrittiva che identificativa e un'accezione scientifica non portante nelle azioni educative, anche se bagaglio culturale essenziale dell'insegnante. Successivamente vengono analizzati i punti di forza delle nuove Indicazioni, viene affrontato il tema del curricolo per competenze e sottolineati i valori forti della EF (conoscenza di sé e centralità della persona, il valore comunicativo-relazionale, la promozione del fair-play e l'approccio trasversale). Proprio sulla trasversalità della EF, vengono richiami aspetti determinanti che la caratterizzano proprio per la sua essenza laboratoriale che non può sfuggire al "fare", all' "agire", all' "essere" un corpo che si relazione nell'esperienza concreta : promozione di vissuti positivi, prevenzione come competenza per la vita, cura di sè e delle condizioni ambientali. In tale contesto viene anche spiegata l'abolizione dell'obiettivo "Il corpo e le funzioni senso-percettive", evidenziato e trattato negli altri obiettivi di apprendimento, per evitare di considerare il corpo come avulso e astratto da un contesto di realtà, il corpo è tale proprio perché è l'essere stesso del bambino in un contesto spazio-temporale e, dunque relazionale. Non manca la sottolineatura alle criticità presenti nelle Indicazioni, soprattutto in riferimento ai traguardi di competenza quinquennali e non più triennali, come nelle precedenti indicazioni. Infine si evidenzia la potenzialità degli Istituti Comprensivi come organizzazione scolastica elettiva per sostenere la continuità del curricolo dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di primo grado. In tale contesto viene richiamata l'importanza della formazione in servizio degli insegnanti, la progettualità sul e col territorio e le attualissime collaborazioni scuolaextrascuola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.