L’indipendenza del giudice è uno dei connotati di base di ogni democrazia costituzionale, in quanto solo un giudice garantito nella sua indipendenza può agire in modo imparziale a garanzia dei diritti dei cittadini. Allo stesso tempo, in tutti questi regimi la magistratura è in qualche modo collegata al sistema politico in cui opera. Come è stato efficacemente sintetizzato, in un regime democratico ci si aspetta che i giudici siano “indipendenti al dettaglio, non all’ingrosso”. In altre parole, ci si aspetta che i giudici decidano sì in modo indipendente dalle parti in causa, ma che lo facciano secondo le norme riconosciute dal sistema politico. Il problema sta allora nell’identificare i caratteri di queste norme e nel far sì che i giudici vi si adeguino. Storicamente il sistema normativo è stato costituito in vario modo: da un insieme di precedenti giurisprudenziali, dalla legge come prodotto della volontà del legislatore identificato in un onnipotente parlamento o, come sempre più spesso avviene, dalle norme delle costituzioni nazionali e sopranazionali. Come conseguenza, gli assetti che caratterizzano l’indipendenza del giudice sono stati, nei singoli casi, diversi, dato che in modo diverso viene combinata l’esigenza di garantire l’indipendenza e l’imparzialità del giudice nelle sue decisioni con quella di far sì che operi secondo le norme riconosciute dalla società.

C. Guarnieri (2011). Magistratura e politica: un’integrazione difficile?,. DEMOCRAZIA E DIRITTO, 48, 27-38.

Magistratura e politica: un’integrazione difficile?,

GUARNIERI CALBO CROTTA, CARLO ANTONIO
2011

Abstract

L’indipendenza del giudice è uno dei connotati di base di ogni democrazia costituzionale, in quanto solo un giudice garantito nella sua indipendenza può agire in modo imparziale a garanzia dei diritti dei cittadini. Allo stesso tempo, in tutti questi regimi la magistratura è in qualche modo collegata al sistema politico in cui opera. Come è stato efficacemente sintetizzato, in un regime democratico ci si aspetta che i giudici siano “indipendenti al dettaglio, non all’ingrosso”. In altre parole, ci si aspetta che i giudici decidano sì in modo indipendente dalle parti in causa, ma che lo facciano secondo le norme riconosciute dal sistema politico. Il problema sta allora nell’identificare i caratteri di queste norme e nel far sì che i giudici vi si adeguino. Storicamente il sistema normativo è stato costituito in vario modo: da un insieme di precedenti giurisprudenziali, dalla legge come prodotto della volontà del legislatore identificato in un onnipotente parlamento o, come sempre più spesso avviene, dalle norme delle costituzioni nazionali e sopranazionali. Come conseguenza, gli assetti che caratterizzano l’indipendenza del giudice sono stati, nei singoli casi, diversi, dato che in modo diverso viene combinata l’esigenza di garantire l’indipendenza e l’imparzialità del giudice nelle sue decisioni con quella di far sì che operi secondo le norme riconosciute dalla società.
2011
C. Guarnieri (2011). Magistratura e politica: un’integrazione difficile?,. DEMOCRAZIA E DIRITTO, 48, 27-38.
C. Guarnieri
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