“‘Ghosts in the looking-glass of our minds’: i detective dell’occulto”

Anche se Sherlock Holmes è considerato il prototipo del detective scientifico, è noto che la curiosità di Doyle abbracciava fenomeni paranormali come lo spiritismo, la chiaroveggenza e perfino l'esistenza delle fate. Tutt'altro che atipico, questo atteggiamento è rivelatore della tensione fra naturale e soprannaturale che ha segnato i decenni a cavallo tra Otto e Novecento, quando agli occhi di molti lo sviluppo della scienza era destinato a spiegare zone dell'esperienza dapprima consegnate alla superstizione. Posto questo clima di sincretismo, non sorprende che in quegli anni si sia sviluppato un genere ibrido in cui 'detective psichici' investigano casi che spesso coinvolgono entità soprannaturali. Questo articolo discute quattro raccolte di racconti incentrati su indagini psichiche e pubblicati al volgere del secolo, soffermandosi non solo sulla ricezione di questo sottogenere nel periodo della cosiddetta Golden Age del poliziesco, ma rapportandolo anche alla recente fortuna di serie televisive come "Medium" (2005-11) e "Ghost-Whisperer" (2005-10).