Il volume affronta un aspetto significativo della storia giuridica dell'abbazia benedettina di San Benedetto in Polirone, fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa, e da allora legata a doppio filo con la grande famiglia protagonista della scena storica tra XI e XII secolo. In quei secoli inquieti, il monastero di Polirone si trovò al centro di vicende di altissimo profilo e di una rete di rapporti che vide agire papi ed imperatori (a lungo in lotta tra loro, nelle vicende della riforma gregoriana e della lotta per le investiture), l’ordine cluniacense e Matilde di Canossa. Sorto in un’epoca in cui ormai era concluso il tempo delle grandi fondazioni benedettine, il monastero padano riuscì ugualmente a ricavarsi, rapidamente, una sua ragguardevole importanza e potenza. La monografia affrota il problema del notariato polironiano, attraverso un’analisi della cospicua documentazione notarile relativa al monastero. Il momento storico è infatti cruciale: oltre ad essere decisivo per la storia d’Italia e della Chiesa, vide l’avanzare di un nuovo mondo giuridico. Da un lato, rinacquero i testi di diritto romano, quasi risuscitati dal sonno della morte per opera di Irnerio (le cui vicende ebbero ad intrecciarsi con quelle di Matilde e del monastero di Polirone); dall’altro, anche la figura del notaio andò incontro a un profondo cambiamento, preludio ai trionfi duecenteschi. Il rapporto tra una potente abbazia ed i suoi notai offre l’opportunità tanto di indagare le strategie politiche, giuridiche ed economiche di un importante centro di potere, quanto di studiare a fondo la prassi notarile tra XI e inizio XIII secolo. L’analisi si sofferma sulla configurazione di diverse figure contrattuali, nonché sull’evoluzione del documento notarile; al contempo sono anche investigate le scelte della “cancelleria” dei Canossa. Ad emergere, al di là delle formule dei contratti, sarà un’altra realtà: la signoria fondiaria dei monaci di San Benedetto.

Un monastero medievale ed i suoi notai. Il caso di San Benedetto Polirone (XI - XII secolo)

BRUSCHI, UGO
2012

Abstract

Il volume affronta un aspetto significativo della storia giuridica dell'abbazia benedettina di San Benedetto in Polirone, fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa, e da allora legata a doppio filo con la grande famiglia protagonista della scena storica tra XI e XII secolo. In quei secoli inquieti, il monastero di Polirone si trovò al centro di vicende di altissimo profilo e di una rete di rapporti che vide agire papi ed imperatori (a lungo in lotta tra loro, nelle vicende della riforma gregoriana e della lotta per le investiture), l’ordine cluniacense e Matilde di Canossa. Sorto in un’epoca in cui ormai era concluso il tempo delle grandi fondazioni benedettine, il monastero padano riuscì ugualmente a ricavarsi, rapidamente, una sua ragguardevole importanza e potenza. La monografia affrota il problema del notariato polironiano, attraverso un’analisi della cospicua documentazione notarile relativa al monastero. Il momento storico è infatti cruciale: oltre ad essere decisivo per la storia d’Italia e della Chiesa, vide l’avanzare di un nuovo mondo giuridico. Da un lato, rinacquero i testi di diritto romano, quasi risuscitati dal sonno della morte per opera di Irnerio (le cui vicende ebbero ad intrecciarsi con quelle di Matilde e del monastero di Polirone); dall’altro, anche la figura del notaio andò incontro a un profondo cambiamento, preludio ai trionfi duecenteschi. Il rapporto tra una potente abbazia ed i suoi notai offre l’opportunità tanto di indagare le strategie politiche, giuridiche ed economiche di un importante centro di potere, quanto di studiare a fondo la prassi notarile tra XI e inizio XIII secolo. L’analisi si sofferma sulla configurazione di diverse figure contrattuali, nonché sull’evoluzione del documento notarile; al contempo sono anche investigate le scelte della “cancelleria” dei Canossa. Ad emergere, al di là delle formule dei contratti, sarà un’altra realtà: la signoria fondiaria dei monaci di San Benedetto.
2012
132
9788854855496
U. Bruschi
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