Il saggio si pone l'obiettivo di combinare le nozioni di falso e di autorialità, mettendole alla prova di alcuni casi specifici tratti dalla storia del cinema italiano. Il periodo preso in esame va dalla metà alla fine degli anni Sessanta; i film in questione sono i primi lavori di registi come Tinto Brass, Roberto Faenza, Salvatore Samperi: "Chi lavora è perduto - In capo al mondo" (1963), "Escalation" (1968), "Grazie zia" (1967) e "Cuore di mamma" (1968). L'ipotesi che si cerca di dimostrare è che in queste pellicole si manifesti una particolare forma di autorialità, richiesta e ottenuta attraverso i mezzi della falsificazione testuale. Tale procedimento è reso possibile dalla particolare natura del cinema d'autore della seconda metà degli anni Sessanta, costruito come una sorta di macrogenere dal quale i giovani registi possono estrarre facilmente protocolli di falsificazione e di rielaborazione.
Dal falsario all'instant author: esempi di falsificazione e autorialità nel cinema italiano degli anni Sessanta / P. Noto. - In: LA VALLE DELL'EDEN. - ISSN 1970-6391. - STAMPA. - 23-24:(2010), pp. 159-170.
Dal falsario all'instant author: esempi di falsificazione e autorialità nel cinema italiano degli anni Sessanta.
NOTO, PAOLO
2010
Abstract
Il saggio si pone l'obiettivo di combinare le nozioni di falso e di autorialità, mettendole alla prova di alcuni casi specifici tratti dalla storia del cinema italiano. Il periodo preso in esame va dalla metà alla fine degli anni Sessanta; i film in questione sono i primi lavori di registi come Tinto Brass, Roberto Faenza, Salvatore Samperi: "Chi lavora è perduto - In capo al mondo" (1963), "Escalation" (1968), "Grazie zia" (1967) e "Cuore di mamma" (1968). L'ipotesi che si cerca di dimostrare è che in queste pellicole si manifesti una particolare forma di autorialità, richiesta e ottenuta attraverso i mezzi della falsificazione testuale. Tale procedimento è reso possibile dalla particolare natura del cinema d'autore della seconda metà degli anni Sessanta, costruito come una sorta di macrogenere dal quale i giovani registi possono estrarre facilmente protocolli di falsificazione e di rielaborazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.