Nell’ambito del dibattito sulla dialettica fra la letteratura e la storia e sull’opportunità di utilizzare i testi letterari anche come fonti storiche, l’analisi di un’opera come le Novelle della Nonna. Fiabe fantastiche di Emma Perodi, pubblicata nel 1893, è qui attuata in base a un triplice piano interpretativo: da un lato, si è considerato il valore di testimonianza del contesto storico, politico, culturale e sociale nel quale essa fu concepita – l’Italia post-unitaria, con la sua imprescindibile esigenza di fondare solidamente l’identità nazionale attraverso specifiche strategie di acculturazione rivolte, tramite l’editoria e la letteratura scolastica e dell’infanzia, al numero crescente di ‘neo-alfabetizzati’ che formavano un pubblico sempre più ampio –; dall’altro, si è verificata l’effettiva capacità di reinvenzione storico-letteraria del passato ben definito di un luogo bene definito: nello specifico, il Casentino toscano fra XIII e XIV secolo. Infine, se ne è valutata la natura letteraria, seppur rivestita, anche per l’ambiguità della duplice denominazione di Novelle/Fiabe, dell’allure di una tradizione in apparenza folklorica e popolare.
L'ombra del Sire di Narbona. Il 'Medioevo' contraffatto di Emma Perodi / F. Roversi Monaco. - In: STORICAMENTE. - ISSN 1825-411X. - ELETTRONICO. - 9:(2013), pp. 11.2-11.12. [10.1473/stor441]
L'ombra del Sire di Narbona. Il 'Medioevo' contraffatto di Emma Perodi
ROVERSI MONACO, FRANCESCA
2013
Abstract
Nell’ambito del dibattito sulla dialettica fra la letteratura e la storia e sull’opportunità di utilizzare i testi letterari anche come fonti storiche, l’analisi di un’opera come le Novelle della Nonna. Fiabe fantastiche di Emma Perodi, pubblicata nel 1893, è qui attuata in base a un triplice piano interpretativo: da un lato, si è considerato il valore di testimonianza del contesto storico, politico, culturale e sociale nel quale essa fu concepita – l’Italia post-unitaria, con la sua imprescindibile esigenza di fondare solidamente l’identità nazionale attraverso specifiche strategie di acculturazione rivolte, tramite l’editoria e la letteratura scolastica e dell’infanzia, al numero crescente di ‘neo-alfabetizzati’ che formavano un pubblico sempre più ampio –; dall’altro, si è verificata l’effettiva capacità di reinvenzione storico-letteraria del passato ben definito di un luogo bene definito: nello specifico, il Casentino toscano fra XIII e XIV secolo. Infine, se ne è valutata la natura letteraria, seppur rivestita, anche per l’ambiguità della duplice denominazione di Novelle/Fiabe, dell’allure di una tradizione in apparenza folklorica e popolare.File | Dimensione | Formato | |
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