Al lascito tradizionale del teatro nō - che perdura da oltre sei secoli - si affianca in modo sinergico un filone sperimentale che, seppur sempre attivo lungo la storia di questo celebre generere teatrale giapponese, ha registrato nel corso del XX secolo un costante e progressivo incremento. Ad essere posta in questione è la relazione tra il nō nella sua dimensione tradizionale – la sua forma canonica e istituzionalizzata – e le sperimentazioni che da esso o “contro” di esso si sono attuate e che vengono raggruppate, pur nella loro eterogeneità, sotto l’etichetta di shinsaku nō, nuovo nō. Per indagare la relazione tra nō e nuovo nō si è applicata, rivedendola in modo funzionale, la griglia teorica offerta dal principio della continuità di discontinuità (hirenzoku no renzoku) postulato da Nishida Kitarō (1870-1945), il più rappresentativo filosofo giapponese del XX secolo.
M. Casari (2012). Il nuovo no: continuità di discontinuità. PROVE DI DRAMMATURGIA, 1/2012, 6-11.
Il nuovo no: continuità di discontinuità
CASARI, MATTEO
2012
Abstract
Al lascito tradizionale del teatro nō - che perdura da oltre sei secoli - si affianca in modo sinergico un filone sperimentale che, seppur sempre attivo lungo la storia di questo celebre generere teatrale giapponese, ha registrato nel corso del XX secolo un costante e progressivo incremento. Ad essere posta in questione è la relazione tra il nō nella sua dimensione tradizionale – la sua forma canonica e istituzionalizzata – e le sperimentazioni che da esso o “contro” di esso si sono attuate e che vengono raggruppate, pur nella loro eterogeneità, sotto l’etichetta di shinsaku nō, nuovo nō. Per indagare la relazione tra nō e nuovo nō si è applicata, rivedendola in modo funzionale, la griglia teorica offerta dal principio della continuità di discontinuità (hirenzoku no renzoku) postulato da Nishida Kitarō (1870-1945), il più rappresentativo filosofo giapponese del XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


