Esiste une vita “fuori parentela”? I monaci taoisti in Cina

Gli “esseri che lasciano la propria famiglia/casa” – chujia ren – taoisti formano una comunità di adulti celibi che indossano uno stesso abito rituale, vivono sotto una regola (in parte orale, in parte scritta) e condividono un certo tipo di ascesi per una stessa ricerca ontologica, nella fattispecie quella del Dao. In Cina, la vita monacale è particolarmente difficile per il fatto che implica un’apparente mancanza alla pietà filiale e all’intera parentela, mancanza messa in risalto e perennemente ricordata dall’espressione stessa che serve ad indicare il monaco, cioè “l’essere uscito dalla propria famiglia”. A meno che non sia appunto il fatto di vivere senza famiglia ad essere impensabile perché ingestibile, e che il monastero non sia un palliativo a tale mancanza. A meno che vivere nel monastero non costituisca una vita non già fuori parentela ma, al contrario, all’apogeo della parentela.