Introduzione. Il vero problema clinico nel trattamento della ipertensione sta nel fatto che, nonostante la disponibilità di diverse classi di antiipertensivi, l’obiettivo terapeutico è lontano dall’essere raggiunto, in termini di conseguimento dei target pressori ottimali. Tra le nuove molecoel, aliskiren rappersenta un farmaco dalle caratteristiche innovative perché in grado di inibire completamente il sistema renina-angiotensina (RAS) e, contemporaneamente, di opporsi agli effetti di contro regolazione che tale inibizione evoca sul RAS stesso determinando una maggiore protezione degli organi bersaglio. Obbiettivi. Valutare gli effetti dell’aliskiren in una popolazione di pazienti ad elevato rischio profilo di rischio cardiovascolare affetti da ipertensione arteriosa resistente. Sono stati raccolti dati riguardanti una popolazione di 70 pazienti ambulatoriali (età 71±10 anni, 4’-87 anni; 45 donne e 25 uomini, BMI=28±3), il 17% dei pazienti aveva avuto un infarto del miocardio, il 39% era diabetico, il 10% aveva avuto un evento ischemico cerebrale ed il 75% era affetto da IRC di grado lieve-moderato. Ai pazienti, tutti affetti da ipertensione arteriosa resistente, veniva prescritto aliskiren al tempo 0 e venivano rivalutati dopo 6 mesi. Risultati. La pressione arteriosa (PAS, sistolica; PAD, diastolica) al basale era (valore medio±DS) 159±11/87±10 mmHg e la frequenza cardiaca(FC) 67±10 bpm. Dopo 6 mesi di terapia i valori erano così modificati: PA 135±9/79±4 (p<0.001 sia per al PAS che per la PAD) e FC 64±7 bpm (p=n.s.). In particolare, si assisteva ad una riduzione dell’utilizzo di farmaci calcio-antagonsiti (-24%) e dei farmaci BB( -9%) dopo 6 mesi di terapia con un impatto importante sulla riduzione della spesa farmaceutica. La aderenza al trattamento era del 100% al farmaco e nessun effetto collaterale veniva segnalato a parte di un caso di diarrea, regredito dopo la riduzione del dosaggio. Nessun evento cardiovascolare veniva segnalato durante il periodo di osservazione. Conclusioni. L’inibitore della renina aliskiren utilizzato nei pazienti con ipertensione arteriosa resistente ha dimostrato di ridurre in modo significativo i valori di pressione arteriosa, abbinando efficacia ed estrema tollerabilità.
Cosentino E.R., Rinaldi E.R., Degli Esposti D., Cicero A.F.G., Rosticci M., Veronesi M., et al. (2012). Uso di Aliskiren in una popolazione di pazienti ambulatoriali con ipertensione resistente. IPERTENSIONE E PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE, 19(3), 157-157.
Uso di Aliskiren in una popolazione di pazienti ambulatoriali con ipertensione resistente.
COSENTINO, EUGENIO ROBERTO;DEGLI ESPOSTI, DANIELA;CICERO, ARRIGO FRANCESCO GIUSEPPE;VERONESI, MADDALENA;BENTIVENGA, CRESCENZIO;BORGHI, CLAUDIO
2012
Abstract
Introduzione. Il vero problema clinico nel trattamento della ipertensione sta nel fatto che, nonostante la disponibilità di diverse classi di antiipertensivi, l’obiettivo terapeutico è lontano dall’essere raggiunto, in termini di conseguimento dei target pressori ottimali. Tra le nuove molecoel, aliskiren rappersenta un farmaco dalle caratteristiche innovative perché in grado di inibire completamente il sistema renina-angiotensina (RAS) e, contemporaneamente, di opporsi agli effetti di contro regolazione che tale inibizione evoca sul RAS stesso determinando una maggiore protezione degli organi bersaglio. Obbiettivi. Valutare gli effetti dell’aliskiren in una popolazione di pazienti ad elevato rischio profilo di rischio cardiovascolare affetti da ipertensione arteriosa resistente. Sono stati raccolti dati riguardanti una popolazione di 70 pazienti ambulatoriali (età 71±10 anni, 4’-87 anni; 45 donne e 25 uomini, BMI=28±3), il 17% dei pazienti aveva avuto un infarto del miocardio, il 39% era diabetico, il 10% aveva avuto un evento ischemico cerebrale ed il 75% era affetto da IRC di grado lieve-moderato. Ai pazienti, tutti affetti da ipertensione arteriosa resistente, veniva prescritto aliskiren al tempo 0 e venivano rivalutati dopo 6 mesi. Risultati. La pressione arteriosa (PAS, sistolica; PAD, diastolica) al basale era (valore medio±DS) 159±11/87±10 mmHg e la frequenza cardiaca(FC) 67±10 bpm. Dopo 6 mesi di terapia i valori erano così modificati: PA 135±9/79±4 (p<0.001 sia per al PAS che per la PAD) e FC 64±7 bpm (p=n.s.). In particolare, si assisteva ad una riduzione dell’utilizzo di farmaci calcio-antagonsiti (-24%) e dei farmaci BB( -9%) dopo 6 mesi di terapia con un impatto importante sulla riduzione della spesa farmaceutica. La aderenza al trattamento era del 100% al farmaco e nessun effetto collaterale veniva segnalato a parte di un caso di diarrea, regredito dopo la riduzione del dosaggio. Nessun evento cardiovascolare veniva segnalato durante il periodo di osservazione. Conclusioni. L’inibitore della renina aliskiren utilizzato nei pazienti con ipertensione arteriosa resistente ha dimostrato di ridurre in modo significativo i valori di pressione arteriosa, abbinando efficacia ed estrema tollerabilità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.