Il saggio è una discussione critica su alcuni problemi ancora aperti legati allo statuto della letteratura italiana della migrazione nel quadro della letteratura italiana e del campo letterario tout court. In particolare il saggio si interroga sul destino – oggi – della stessa nozione di letteratura, sulla questione dell’autore, sui confini mobili tra testo letterario e testimonianza, o tra testo letterario e documento, sulle differenti storicità che si incontrano e si scontrano nella lettura di un testo (da una parte, la storicità del testo stesso e del suo autore, dall’altra, le storicità dei lettori che di volta in volta ne attivano le reti di senso). La scommessa è quella di “misurare” sulla letteratura migrante alcune categorie e alcuni assunti di fondo che per lungo tempo hanno dominato la teoria letteraria e che ancora oggi – esplicitamente o implicitamente – presiedono alle nostre pratiche di interpretazione. Nella parte conclusiva, le questioni affrontate vengono riprese per essere messe alla prova nell’analisi di un testo e di un’autrice per molti versi atipici nel contesto della letteratura italiana della migrazione: Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, uscito nel 2010, che a differenti livelli problematizza il genere del romanzo storico, la letteratura postcoloniale, il rapporto tra (auto)biografia e finzione.

D. Meneghelli (2011). Il diritto all'opacità. Autori, contesti, generi nella letteratura italiana della migrazione. SCRITTURE MIGRANTI, 5, 57-80.

Il diritto all'opacità. Autori, contesti, generi nella letteratura italiana della migrazione

MENEGHELLI, DONATA
2011

Abstract

Il saggio è una discussione critica su alcuni problemi ancora aperti legati allo statuto della letteratura italiana della migrazione nel quadro della letteratura italiana e del campo letterario tout court. In particolare il saggio si interroga sul destino – oggi – della stessa nozione di letteratura, sulla questione dell’autore, sui confini mobili tra testo letterario e testimonianza, o tra testo letterario e documento, sulle differenti storicità che si incontrano e si scontrano nella lettura di un testo (da una parte, la storicità del testo stesso e del suo autore, dall’altra, le storicità dei lettori che di volta in volta ne attivano le reti di senso). La scommessa è quella di “misurare” sulla letteratura migrante alcune categorie e alcuni assunti di fondo che per lungo tempo hanno dominato la teoria letteraria e che ancora oggi – esplicitamente o implicitamente – presiedono alle nostre pratiche di interpretazione. Nella parte conclusiva, le questioni affrontate vengono riprese per essere messe alla prova nell’analisi di un testo e di un’autrice per molti versi atipici nel contesto della letteratura italiana della migrazione: Le rondini di Montecassino di Helena Janeczek, uscito nel 2010, che a differenti livelli problematizza il genere del romanzo storico, la letteratura postcoloniale, il rapporto tra (auto)biografia e finzione.
2011
D. Meneghelli (2011). Il diritto all'opacità. Autori, contesti, generi nella letteratura italiana della migrazione. SCRITTURE MIGRANTI, 5, 57-80.
D. Meneghelli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/129189
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