L’articolo tratta di determinati usi che le audience fanno di specifiche serie televisive, in particolare di quelle che comprendono fra i propri sviluppi narrativi storie, ambiti o personaggi legati al tema della moda. L’elemento “moda” appare come una novità: ha assunto una propria autonomia rispetto all’idea di “costume” e ha acquisito un ruolo significativo all’interno della narrazione mediale. L’ipotesi di fondo è che la moda (e l’abbigliamento) possano configurarsi come un livello meta-narrativo capace di attrarre specifici pubblici interessati non solo alle storie raccontate nelle serie, ma anche ai discorsi sulla moda, agli outfit dei personaggi, ai mondi possibili (in fondo non così distanti dalla realtà) che là vengono mostrati e messi in scena.
A. Mascio (2012). Vestirsi di serie. SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, 43, 203-216 [10.3280/SC2012-043014].
Vestirsi di serie
MASCIO, ANTONELLA
2012
Abstract
L’articolo tratta di determinati usi che le audience fanno di specifiche serie televisive, in particolare di quelle che comprendono fra i propri sviluppi narrativi storie, ambiti o personaggi legati al tema della moda. L’elemento “moda” appare come una novità: ha assunto una propria autonomia rispetto all’idea di “costume” e ha acquisito un ruolo significativo all’interno della narrazione mediale. L’ipotesi di fondo è che la moda (e l’abbigliamento) possano configurarsi come un livello meta-narrativo capace di attrarre specifici pubblici interessati non solo alle storie raccontate nelle serie, ma anche ai discorsi sulla moda, agli outfit dei personaggi, ai mondi possibili (in fondo non così distanti dalla realtà) che là vengono mostrati e messi in scena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.