Negli ultimi anni, tra le filiere agro-energetiche attivate nell’ambito comunitario, si è particolarmente distinta quella che prevede di produrre energia elettrica e termica da biogas ottenuto mediante la digestione anaerobica di matrici organiche di natura agro-zootecnica; la diffusione di tale tipologia di impianti è crescente in molti paesi europei anche se con intensità differente. Secondo i dati di un recente censimento, in Italia sono attualmente registrati 319 impianti di biogas che funzionano prevalentemente con matrici di origine agro-zootecnica ed agro-industriale e, di questi, 243 sono già operativi e 76 sono in fase di costruzione (fonte CRPA, 2010). Secondo alcune stime, alla fine del 2012, nel nostro paese si dovrebbero contare circa 600 impianti. Le prospettive per il mondo agricolo si sono notevolmente ampliate, poiché nel ciclo di produzione energetica possono entrare convenientemente in gioco anche biomasse vegetali appositamente coltivate, così come sottoprodotti agro-industriali e, soprattutto, reflui zootecnici. L’idea del presente studio nasce da questo contesto di riferimento. Esso si divide in due parti tra loro strettamente connesse e sequenziali: nella prima, si focalizzerà l’attenzione sugli aspetti normativi da seguire per realizzare un progetto che possa risultare economicamente valido e sostenibile anche da un punto di vista ambientale, mentre nella seconda parte sarà proposto un modello di calcolo per l’elaborazione di un conto economico annuale, ponendo a confronto una serie di variabili relative alla potenza installata ed alla matrice organica utilizzata (tra cui, colture dedicate, reflui zootecnici, sottoprodotti agro-alimentari) che possa chiarire gli aspetti su cui riflettere nella definizione della convenienza o meno di tali attività per un’azienda agricola. Ciò potrà consentire anche di avere maggiori indicazioni su quale ruolo l’imprenditore agro-zootecnico stesso potrebbe rivestire nella produzione di energia.
A. Castellini, A: Ragazzoni (2012). La produzione di energia rinnovabile in aziende agro-zootecniche. Il caso della filiera del biogas: opportunità e criticità imprenditoriali. FIRENZE : Firenze University Press.
La produzione di energia rinnovabile in aziende agro-zootecniche. Il caso della filiera del biogas: opportunità e criticità imprenditoriali
CASTELLINI, ALESSANDRA;RAGAZZONI, ALESSANDRO
2012
Abstract
Negli ultimi anni, tra le filiere agro-energetiche attivate nell’ambito comunitario, si è particolarmente distinta quella che prevede di produrre energia elettrica e termica da biogas ottenuto mediante la digestione anaerobica di matrici organiche di natura agro-zootecnica; la diffusione di tale tipologia di impianti è crescente in molti paesi europei anche se con intensità differente. Secondo i dati di un recente censimento, in Italia sono attualmente registrati 319 impianti di biogas che funzionano prevalentemente con matrici di origine agro-zootecnica ed agro-industriale e, di questi, 243 sono già operativi e 76 sono in fase di costruzione (fonte CRPA, 2010). Secondo alcune stime, alla fine del 2012, nel nostro paese si dovrebbero contare circa 600 impianti. Le prospettive per il mondo agricolo si sono notevolmente ampliate, poiché nel ciclo di produzione energetica possono entrare convenientemente in gioco anche biomasse vegetali appositamente coltivate, così come sottoprodotti agro-industriali e, soprattutto, reflui zootecnici. L’idea del presente studio nasce da questo contesto di riferimento. Esso si divide in due parti tra loro strettamente connesse e sequenziali: nella prima, si focalizzerà l’attenzione sugli aspetti normativi da seguire per realizzare un progetto che possa risultare economicamente valido e sostenibile anche da un punto di vista ambientale, mentre nella seconda parte sarà proposto un modello di calcolo per l’elaborazione di un conto economico annuale, ponendo a confronto una serie di variabili relative alla potenza installata ed alla matrice organica utilizzata (tra cui, colture dedicate, reflui zootecnici, sottoprodotti agro-alimentari) che possa chiarire gli aspetti su cui riflettere nella definizione della convenienza o meno di tali attività per un’azienda agricola. Ciò potrà consentire anche di avere maggiori indicazioni su quale ruolo l’imprenditore agro-zootecnico stesso potrebbe rivestire nella produzione di energia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.