Una delle primarie questioni connesse al tema del recupero del patrimonio edilizio scolastico recente - realizzato a partire dagli anni cinquanta del novecento - riguarda la valutazione dell’efficacia prestazionale ed economica delle soluzioni tecniche preventivate. Come noto, il settore del recupero anche in termini di riqualificazione energetica, rappresenta circa il 60-70% del settore edilizio, con una previsione di crescita costante fino all’80% nel 2020 (fonte CRESME); a tale aspetto si correla la riflessione aperta sul risparmio di risorse e di materie prime, indotta dalla necessità di non disperdere quella parte di energia che è stata inizialmente consumata per la costruzione e non risulta ancora completamente ammortizzata, soprattutto se si considera che la maggior parte degli edifici esistenti ha mediamente raggiunto la metà del suo ciclo di vita. Pertanto, se i principi che informano le linee guida adottate a livello nazionale per omologare le pratiche di intervento consentono di fornire una prima indicazione di metodo sui criteri da seguire per la riqualificazione prestazionale del patrimonio esistente - sia in termini energetici che in quello della sicurezza in ambito simico - appare allo stesso tempo indispensabile aprire la strada alla messa a sistema di indagini più raffinate per compensare il carattere di eterogeneità che connota tale patrimonio. In questo senso la strategia che viene qui prefigurata è quella di individuare porzioni del patrimonio costruito sufficientemente omogenee per essere trattate a sistema, ovvero un insieme di edifici accomunati da una serie di indicatori che ne consentano lo studio e la proposizione di strumenti di intervento unitari. Il caso dell’edilizia scolastica costituisce un riferimento esemplare per le istanze poste, sia per la sostanziane uniformità delle caratteristiche morfologiche, funzionali e tipologiche, sia in ragione della capillare diffusione nell’intero territorio nazionale. In questo quadro si colloca l’interesse per la vicenda dell’edilizia scolastica prefabbricata realizzata nel comprensorio bolognese tra gli anni settanta ed ottanta, che è stata assunta quale modello su cui applicare la metodologia di valutazione prestazionale.

L. Boiardi, A. Ferrante, R. Gulli (2012). Criteri e modelli per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio scolastico. IL PROGETTO SOSTENIBILE, 31, 38-47.

Criteri e modelli per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio scolastico

BOIARDI, LUCA;FERRANTE, ANNARITA;GULLI, RICCARDO
2012

Abstract

Una delle primarie questioni connesse al tema del recupero del patrimonio edilizio scolastico recente - realizzato a partire dagli anni cinquanta del novecento - riguarda la valutazione dell’efficacia prestazionale ed economica delle soluzioni tecniche preventivate. Come noto, il settore del recupero anche in termini di riqualificazione energetica, rappresenta circa il 60-70% del settore edilizio, con una previsione di crescita costante fino all’80% nel 2020 (fonte CRESME); a tale aspetto si correla la riflessione aperta sul risparmio di risorse e di materie prime, indotta dalla necessità di non disperdere quella parte di energia che è stata inizialmente consumata per la costruzione e non risulta ancora completamente ammortizzata, soprattutto se si considera che la maggior parte degli edifici esistenti ha mediamente raggiunto la metà del suo ciclo di vita. Pertanto, se i principi che informano le linee guida adottate a livello nazionale per omologare le pratiche di intervento consentono di fornire una prima indicazione di metodo sui criteri da seguire per la riqualificazione prestazionale del patrimonio esistente - sia in termini energetici che in quello della sicurezza in ambito simico - appare allo stesso tempo indispensabile aprire la strada alla messa a sistema di indagini più raffinate per compensare il carattere di eterogeneità che connota tale patrimonio. In questo senso la strategia che viene qui prefigurata è quella di individuare porzioni del patrimonio costruito sufficientemente omogenee per essere trattate a sistema, ovvero un insieme di edifici accomunati da una serie di indicatori che ne consentano lo studio e la proposizione di strumenti di intervento unitari. Il caso dell’edilizia scolastica costituisce un riferimento esemplare per le istanze poste, sia per la sostanziane uniformità delle caratteristiche morfologiche, funzionali e tipologiche, sia in ragione della capillare diffusione nell’intero territorio nazionale. In questo quadro si colloca l’interesse per la vicenda dell’edilizia scolastica prefabbricata realizzata nel comprensorio bolognese tra gli anni settanta ed ottanta, che è stata assunta quale modello su cui applicare la metodologia di valutazione prestazionale.
2012
L. Boiardi, A. Ferrante, R. Gulli (2012). Criteri e modelli per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio scolastico. IL PROGETTO SOSTENIBILE, 31, 38-47.
L. Boiardi; A. Ferrante; R. Gulli
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