L’industria fotovoltaica mondiale ha prodotto nel 2010 circa 20,5 GWp a fronte di una domanda di 18,2 GWp per un valore di 82 miliardi di dollari con una crescita del 139% rispetto al 2009. Il silicio detiene il 97,2% delle quote di mercato del fotovoltaico distribuite per il 55,5% da silicio policristallino, 31% da silicio monocristallino e il 13,5% da silicio in film sottile. Il restante 2,8% è rappresentato dalle nuove tecnologie che nelle previsioni del 2004 avrebbero dovuto avere una significativa espansione in quanto i costi del silicio sembravano essere limiti difficilmente superabili per raggiungere l’obiettivo di scendere sotto i 1000 euro/kWp. Oggi, l’espansione esponenziale del mercato ha dimostrato che questa tecnologia si può considerare povera, infatti, non era assolutamente spiegabile, se non con gli scarsi volumi di produzione, la differenza di costo medio di 400 euro per produrre un kW di potenza meccanica con un automobile rispetto ai 3000 euro necessari per produrre un kW di potenza elettrica con un modulo fotovoltaico costruito nel 2007. Nel 2011, in Italia, si sono vendute circa 1,7 milioni di automobili con un calo del 11% e circa 30 milioni di moduli fotovoltaici con un incremento del 100% con un fatturato per entrambi di circa 25 miliardi di euro. Questo è un segnale di un mercato fotovoltaico che sta diventando maturo; nei primi mesi del 2012, i costi dei moduli fotovoltaici di produzione orientale si stanno assestando tra i 470 euro e i 620 euro /kWp avvicinandosi così sempre più al costo reale di un dispositivo elettronico che al 95% è costituito da una buona finestra di alluminio e per il restante 5% da un silicio del tutto simile a quello presente nelle schede elettroniche di una qualsiasi automobile. Intorno al 2025-2030, cominceremo a “rottamare” i pannelli fotovoltaici esausti recuperando le “finestre di alluminio” al 100%, sostituendone le fettine di silicio e reimmettendole sul mercato a costi che saranno ancora inferiori rispetto a quelli attuali. Una tecnologia affidabile tanto da essere garantita per almeno 25 anni e sulla quale il sistema bancario italiano fa addirittura riferimento per il rilascio del credito.

Incentivi in evoluzione

SETTI, LEONARDO
2012

Abstract

L’industria fotovoltaica mondiale ha prodotto nel 2010 circa 20,5 GWp a fronte di una domanda di 18,2 GWp per un valore di 82 miliardi di dollari con una crescita del 139% rispetto al 2009. Il silicio detiene il 97,2% delle quote di mercato del fotovoltaico distribuite per il 55,5% da silicio policristallino, 31% da silicio monocristallino e il 13,5% da silicio in film sottile. Il restante 2,8% è rappresentato dalle nuove tecnologie che nelle previsioni del 2004 avrebbero dovuto avere una significativa espansione in quanto i costi del silicio sembravano essere limiti difficilmente superabili per raggiungere l’obiettivo di scendere sotto i 1000 euro/kWp. Oggi, l’espansione esponenziale del mercato ha dimostrato che questa tecnologia si può considerare povera, infatti, non era assolutamente spiegabile, se non con gli scarsi volumi di produzione, la differenza di costo medio di 400 euro per produrre un kW di potenza meccanica con un automobile rispetto ai 3000 euro necessari per produrre un kW di potenza elettrica con un modulo fotovoltaico costruito nel 2007. Nel 2011, in Italia, si sono vendute circa 1,7 milioni di automobili con un calo del 11% e circa 30 milioni di moduli fotovoltaici con un incremento del 100% con un fatturato per entrambi di circa 25 miliardi di euro. Questo è un segnale di un mercato fotovoltaico che sta diventando maturo; nei primi mesi del 2012, i costi dei moduli fotovoltaici di produzione orientale si stanno assestando tra i 470 euro e i 620 euro /kWp avvicinandosi così sempre più al costo reale di un dispositivo elettronico che al 95% è costituito da una buona finestra di alluminio e per il restante 5% da un silicio del tutto simile a quello presente nelle schede elettroniche di una qualsiasi automobile. Intorno al 2025-2030, cominceremo a “rottamare” i pannelli fotovoltaici esausti recuperando le “finestre di alluminio” al 100%, sostituendone le fettine di silicio e reimmettendole sul mercato a costi che saranno ancora inferiori rispetto a quelli attuali. Una tecnologia affidabile tanto da essere garantita per almeno 25 anni e sulla quale il sistema bancario italiano fa addirittura riferimento per il rilascio del credito.
2012
L. Setti
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