Il dibattito italiano, riguardo al problema energetico, viene affrontato come si dovessero scegliere strategie interne da adottare atte a garantire gli approvvigionamenti di energia. Un ragionamento avulso dal contesto europeo nel quale ci troviamo e con il quale ci dobbiamo necessariamente confrontare. Il dibattito intorno all’energia nucleare ne è un tipico esempio in cui importazione, autosufficienza e costo dell’energia costituiscono la base di discussione. Se provassimo a confrontarci con le scelte di politica energetica europea, ci accorgeremmo che questo dibattito risulta ormai superato e che l’Europa punta ad una transizione energetica basata su un nuovo sistema decentralizzato di microgenerazione distribuita che non lascerà spazi ai grandi sistemi centralizzati del secolo scorso. Una sfida che in 40-50 anni ci porterà a coprire l’80% del consumo finale lordo di energia con energia da fonte rinnovabile secondo quanto riportato nella road-map dell’European Climate Foundation. Il 20% di fonti tradizionali sarà legato ai combustibili fossili per sostenere ancora il 50% dei trasporti. Questo passaggio pare agli italiani ancora oscuro e necessario di discussioni approfondite ma Paesi come la Germania, la Svezia o la Danimarca hanno già superato questi dubbi ed hanno messo in moto da tempo la macchina della transizione energetica verso un mondo ad energia solare. La forza innovatrice di questi Paesi, il problema legato ai cambiamenti climatici e i limiti dell’approvvigionamento energetico sugli scenari internazionali hanno condotto la Comunità Europea a sviluppare un sistema integrato di provvedimenti fondati su alcune Direttive di base che concorrono a mitigare progressivamente le emissioni di anidride carbonica e a ridurre la dipendenza energetica dei propri Stati Membri. Tali direttive sono state emanate seguendo una precisa strategia tipica dei Sistemi Integrati di Gestione cioè imponendo cambiamenti graduali al fine di permettere agli Stati Membri di adeguarsi progressivamente.
L. Setti (2011). L’Europa verso la transizione energetica e l’Italia?. ECOSCIENZA, 2, 12-13.
L’Europa verso la transizione energetica e l’Italia?
SETTI, LEONARDO
2011
Abstract
Il dibattito italiano, riguardo al problema energetico, viene affrontato come si dovessero scegliere strategie interne da adottare atte a garantire gli approvvigionamenti di energia. Un ragionamento avulso dal contesto europeo nel quale ci troviamo e con il quale ci dobbiamo necessariamente confrontare. Il dibattito intorno all’energia nucleare ne è un tipico esempio in cui importazione, autosufficienza e costo dell’energia costituiscono la base di discussione. Se provassimo a confrontarci con le scelte di politica energetica europea, ci accorgeremmo che questo dibattito risulta ormai superato e che l’Europa punta ad una transizione energetica basata su un nuovo sistema decentralizzato di microgenerazione distribuita che non lascerà spazi ai grandi sistemi centralizzati del secolo scorso. Una sfida che in 40-50 anni ci porterà a coprire l’80% del consumo finale lordo di energia con energia da fonte rinnovabile secondo quanto riportato nella road-map dell’European Climate Foundation. Il 20% di fonti tradizionali sarà legato ai combustibili fossili per sostenere ancora il 50% dei trasporti. Questo passaggio pare agli italiani ancora oscuro e necessario di discussioni approfondite ma Paesi come la Germania, la Svezia o la Danimarca hanno già superato questi dubbi ed hanno messo in moto da tempo la macchina della transizione energetica verso un mondo ad energia solare. La forza innovatrice di questi Paesi, il problema legato ai cambiamenti climatici e i limiti dell’approvvigionamento energetico sugli scenari internazionali hanno condotto la Comunità Europea a sviluppare un sistema integrato di provvedimenti fondati su alcune Direttive di base che concorrono a mitigare progressivamente le emissioni di anidride carbonica e a ridurre la dipendenza energetica dei propri Stati Membri. Tali direttive sono state emanate seguendo una precisa strategia tipica dei Sistemi Integrati di Gestione cioè imponendo cambiamenti graduali al fine di permettere agli Stati Membri di adeguarsi progressivamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.