Negli anni ‘60, quando l’ambiente in cui viviamo era in condizioni migliori di quelle attuali e si poneva minore attenzione alla salute della Terra, l’energia geotermica era ancora considerata un’energia ‘pulita’. In realtà, non v’è modo di produrre o trasformare energia in una forma utilizzabile dall’uomo senza causare un impatto, diretto od indiretto, sull’ambiente. Anche la forma più semplice ed antica di produrre energia termica, bruciare il legname, ha effetti dannosi, e la deforestazione è uno dei maggiori problemi degli anni recenti. A sua volta, lo sfruttamento dell’energia geotermica produce un impatto sull’ambiente, anche se si può dire che questa forma di energia è una delle meno inquinanti. Le risorse geotermiche del territorio italiano a potenzialmente estraibili da profondità fino a 5 km sono dell’ordine di 21x1018 Joule, corrispondenti a circa 500 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Di esse, circa due terzi hanno temperatura inferiore a 150 °C. Pertanto, le risorse a temperatura tale (maggiore di 80 – 90 °C) da permettere la produzione di energia elettrica a costi oggi competitivi con quelli di altre fonti di energia, si trovano solo in poche aree della fascia pre-appenninica tosco-laziale-campana, delle due isole maggiori e di quelle vulcaniche del Tirreno, in corrispondenza di zone caratterizzate da forti anomalie del flusso di calore. Tali zone sono ubicate quasi esclusivamente nel settore occidentale del Paese. Al contrario, le risorse di media e bassa temperatura (minore di 80 – 90 °C), adatte per una serie di usi diretti si trovano, oltre che in quelle ad alto flusso di calore sopra dette, in molte altre zone. Inoltre, con l’impiego di pompe di calore geotermiche, possono essere sfruttate risorse a temperatura inferiore (minore di 30 °C), che esistono quasi dappertutto, anche a piccola profondità. Si può quindi dire che, per la presenza di risorse geotermiche di ogni tipo, con possibilità di sviluppo in molte e vaste zone del territorio nazionale, soprattutto per gli usi diretti, l’Italia ha una forte vocazione geotermica. Il suo potenziale può essere perciò valorizzato molto più di quanto fatto fino ad ora. Si tratta di risorse sostenibili, spesso rinnovabili anche alla scala dei tempi umani, compatibili ovunque con l’ambiente, ed ora economicamente convenienti a tutti i livelli di temperatura
Macini P. (2012). Geotermia in primo piano. QUARRY AND CONSTRUCTION, 594, 32-35.
Geotermia in primo piano
MACINI, PAOLO
2012
Abstract
Negli anni ‘60, quando l’ambiente in cui viviamo era in condizioni migliori di quelle attuali e si poneva minore attenzione alla salute della Terra, l’energia geotermica era ancora considerata un’energia ‘pulita’. In realtà, non v’è modo di produrre o trasformare energia in una forma utilizzabile dall’uomo senza causare un impatto, diretto od indiretto, sull’ambiente. Anche la forma più semplice ed antica di produrre energia termica, bruciare il legname, ha effetti dannosi, e la deforestazione è uno dei maggiori problemi degli anni recenti. A sua volta, lo sfruttamento dell’energia geotermica produce un impatto sull’ambiente, anche se si può dire che questa forma di energia è una delle meno inquinanti. Le risorse geotermiche del territorio italiano a potenzialmente estraibili da profondità fino a 5 km sono dell’ordine di 21x1018 Joule, corrispondenti a circa 500 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Di esse, circa due terzi hanno temperatura inferiore a 150 °C. Pertanto, le risorse a temperatura tale (maggiore di 80 – 90 °C) da permettere la produzione di energia elettrica a costi oggi competitivi con quelli di altre fonti di energia, si trovano solo in poche aree della fascia pre-appenninica tosco-laziale-campana, delle due isole maggiori e di quelle vulcaniche del Tirreno, in corrispondenza di zone caratterizzate da forti anomalie del flusso di calore. Tali zone sono ubicate quasi esclusivamente nel settore occidentale del Paese. Al contrario, le risorse di media e bassa temperatura (minore di 80 – 90 °C), adatte per una serie di usi diretti si trovano, oltre che in quelle ad alto flusso di calore sopra dette, in molte altre zone. Inoltre, con l’impiego di pompe di calore geotermiche, possono essere sfruttate risorse a temperatura inferiore (minore di 30 °C), che esistono quasi dappertutto, anche a piccola profondità. Si può quindi dire che, per la presenza di risorse geotermiche di ogni tipo, con possibilità di sviluppo in molte e vaste zone del territorio nazionale, soprattutto per gli usi diretti, l’Italia ha una forte vocazione geotermica. Il suo potenziale può essere perciò valorizzato molto più di quanto fatto fino ad ora. Si tratta di risorse sostenibili, spesso rinnovabili anche alla scala dei tempi umani, compatibili ovunque con l’ambiente, ed ora economicamente convenienti a tutti i livelli di temperaturaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.