Il saggio si basa sul progetto Self Mapping, vincitore di ISATOPIC 2010 promosso dall’Istituto degli Studi Avanzati dell’Università di Bologna. L’idea di mappe flessibili, euristiche e continuamente rimodulabili grazie alla tecnologia, attraverso la quale indagare in modo nuovo le dinamiche di relazione fra i soggetti e fra essi e i luoghi di appartenenza o di temporaneo attraversamento, ha costituito la premessa che ha ispirato il progetto di ricerca Self-Mapping: esplorazioni e cartografia partecipata, volto a promuovere il coinvolgimento attivo della cittadinanza di Bologna in istanze di rappresentazione dell’identità urbana. Si tratta di una ricerca interdisciplinare sui significati degli spazi urbani, la cui prima fase è stata sviluppata a Bologna da un gruppo composto da semiologi, geografi, antropologi, sociologi e professionisti delle tecniche cartografiche, nel periodo gennaio 2010-marzo 2011. Nel tentativo di congiungere l’anima geografico-urbanistica e quella sociale-umanistica la ricerca si proponeva di analizzare le pratiche dei vissuti degli spazi urbani e di produrre una guida cartografica “dal basso” della città di Bologna, realizzata con la partecipazione dei cittadini. Il cuore innovativo del progetto è rappresentato da una prospettiva di analisi che, utilizzando gli strumenti delle scienze sociali e muovendo dall’osservazione delle pratiche d’uso concrete degli spazi urbani, arriva a promuovere un’idea innovativa e “dal basso” di conoscenza e di valorizzazione del territorio urbano a partire dalle rilevanze espresse dai suoi stessi utilizzatori, dalle persone che lo vivono.
P. Musaro' (2012). OLTRE LA MAPPA. SPAZIO URBANO E PROSUMERISMO CREATIVO IN RETE. SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, 43, 120-134.
OLTRE LA MAPPA. SPAZIO URBANO E PROSUMERISMO CREATIVO IN RETE
MUSARO', PIERLUIGI
2012
Abstract
Il saggio si basa sul progetto Self Mapping, vincitore di ISATOPIC 2010 promosso dall’Istituto degli Studi Avanzati dell’Università di Bologna. L’idea di mappe flessibili, euristiche e continuamente rimodulabili grazie alla tecnologia, attraverso la quale indagare in modo nuovo le dinamiche di relazione fra i soggetti e fra essi e i luoghi di appartenenza o di temporaneo attraversamento, ha costituito la premessa che ha ispirato il progetto di ricerca Self-Mapping: esplorazioni e cartografia partecipata, volto a promuovere il coinvolgimento attivo della cittadinanza di Bologna in istanze di rappresentazione dell’identità urbana. Si tratta di una ricerca interdisciplinare sui significati degli spazi urbani, la cui prima fase è stata sviluppata a Bologna da un gruppo composto da semiologi, geografi, antropologi, sociologi e professionisti delle tecniche cartografiche, nel periodo gennaio 2010-marzo 2011. Nel tentativo di congiungere l’anima geografico-urbanistica e quella sociale-umanistica la ricerca si proponeva di analizzare le pratiche dei vissuti degli spazi urbani e di produrre una guida cartografica “dal basso” della città di Bologna, realizzata con la partecipazione dei cittadini. Il cuore innovativo del progetto è rappresentato da una prospettiva di analisi che, utilizzando gli strumenti delle scienze sociali e muovendo dall’osservazione delle pratiche d’uso concrete degli spazi urbani, arriva a promuovere un’idea innovativa e “dal basso” di conoscenza e di valorizzazione del territorio urbano a partire dalle rilevanze espresse dai suoi stessi utilizzatori, dalle persone che lo vivono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.