L’imponente volume dedicato ai servizi di interesse economico generale (SIEG) nell’Unione europea riguarda uno dei temi tra i più complessi ed affascinanti nel diritto UE. I SIEG, infatti, costituiscono oggetto di sempre maggior dibattito a partire dalla loro stessa definizione, e richiedono una costante rivisitazione e un costante bilanciamento tra il mercato e la concorrenza da un lato, e le garanzie sociali cui si dà risposta con l’erogazione dei servizi essenziali dall’altro, nonché riguardo la ripartizione di competenze su tale tema tra Unione europea e Stati membri. La centralità dei SIEG per la definizione del mercato interno e dei tratti distintivi della politica sociale e di solidarietà, dunque di valori centrali, dell’Unione europea è dimostrata dal significativo numero di disposizioni di diritto primario ad essi dedicate dai vari Trattati e dalla stessa Carta dei diritti fondamentali. A partire dall’art. 106, par. 2, TFUE, in base al quale “[l]e imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale … sono sottoposte alle norme dei Trattati, e in particolare alle regole di concorrenza, nei limiti in cui l’applicazione di tali norme non osti all’adempimento, in linea di diritto e di fatto, della specifica missione loro affidata,” evitando che “[l]o sviluppo degli scambi … [sia] compromesso in misura contraria agli interessi dell'Unione,” i SIEG hanno frequentemente impegnato i negoziatori delle Conferenze intergovernative per la revisione dei Trattati. Da ultimo, con il Trattato di Lisbona, sono, così, stati fortemente sottolineati, “l’importanza dei servizi di interesse economico generale nell’ambito dei valori comuni dell’Unione, nonché [il] loro ruolo nella promozione della coesione sociale e territoriale,” ed è stato riservato al Parlamento europeo ed al Consiglio, sempre nel rispetto delle competenze degli Stati membri, il compito di fissare il quadro normativo dei principi e delle condizioni per il funzionamento dei SIEG (art. 14 TFUE). La Carta dei diritti fondamentali, poi, proprio “[a]l fine di promuovere la coesione sociale e territoriale dell’Unione,” stabilisce che il sistema europeo riconosca e rispetti “l’accesso ai servizi d’interesse economico generale quale previsto dalle legislazioni e prassi nazionali, conformemente ai trattati” (art. 36). Pur avendo introdotto l’ulteriore nozione di “servizi di interesse generale” nel nuovo Protocollo n. 26 intitolato proprio a questi ultimi -ove si puntualizza che “i valori dell’Unione” con riguardo ai SIEG includono “il ruolo essenziale e l’ampio potere discrezionale delle autorità nazionali, regionali e locali di fornire, commissionare e organizzare servizi di interesse economico generale il più vicini possibile alle esigenze degli utenti; la diversità tra i vari servizi di interesse economico generale e le differenze delle esigenze e preferenze degli utenti che possono discendere da situazioni geografiche, sociali e culturali diverse; un alto livello di qualità, sicurezza e accessibilità economica, la parità di trattamento e la promozione dell'accesso universale e dei diritti dell'utente” (art. 1 del Protocollo), precisando che “[l]e disposizioni dei Trattati lasciano impregiudicata la competenza degli Stati membri a fornire, a commissionare e ad organizzare servizi di interesse generale non economico” (art. 2 del Protocollo)- il Trattato di Lisbona continua a non prevedere una definizione di diritto primario di che cosa debba intendersi per SIEG, ed altrettanto fa, peraltro, con la nuova nozione di servizi di interesse generale. Né il diritto primario dell’Unione si spinge a fornire ulteriori indicazioni, rispetto a quelle appena esposte, sull’equilibrio da fissare tra SIEG, mercato, e concorrenza europei; mentre insoddisfacente risulta l’attuale elaborazione del diritto secondario della UE in merito alle questioni qui richiamate. La monografia di Daniele Gallo ricostruisce meticolosamente il quadro giuridico dei SIEG nel diritto UE.

Daniele GALLO, I servizi di interesse economico generale – Stato, mercato e welfare nel diritto dell’Unione europea, Giuffrè, Milano, 2010, 857 pp / E. Baroncini. - In: DIRITTO COMUNITARIO E DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI. - ISSN 0391-6111. - STAMPA. - 51:1-2(2013), pp. 318-323.

Daniele GALLO, I servizi di interesse economico generale – Stato, mercato e welfare nel diritto dell’Unione europea, Giuffrè, Milano, 2010, 857 pp.

BARONCINI, ELISA
2013

Abstract

L’imponente volume dedicato ai servizi di interesse economico generale (SIEG) nell’Unione europea riguarda uno dei temi tra i più complessi ed affascinanti nel diritto UE. I SIEG, infatti, costituiscono oggetto di sempre maggior dibattito a partire dalla loro stessa definizione, e richiedono una costante rivisitazione e un costante bilanciamento tra il mercato e la concorrenza da un lato, e le garanzie sociali cui si dà risposta con l’erogazione dei servizi essenziali dall’altro, nonché riguardo la ripartizione di competenze su tale tema tra Unione europea e Stati membri. La centralità dei SIEG per la definizione del mercato interno e dei tratti distintivi della politica sociale e di solidarietà, dunque di valori centrali, dell’Unione europea è dimostrata dal significativo numero di disposizioni di diritto primario ad essi dedicate dai vari Trattati e dalla stessa Carta dei diritti fondamentali. A partire dall’art. 106, par. 2, TFUE, in base al quale “[l]e imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale … sono sottoposte alle norme dei Trattati, e in particolare alle regole di concorrenza, nei limiti in cui l’applicazione di tali norme non osti all’adempimento, in linea di diritto e di fatto, della specifica missione loro affidata,” evitando che “[l]o sviluppo degli scambi … [sia] compromesso in misura contraria agli interessi dell'Unione,” i SIEG hanno frequentemente impegnato i negoziatori delle Conferenze intergovernative per la revisione dei Trattati. Da ultimo, con il Trattato di Lisbona, sono, così, stati fortemente sottolineati, “l’importanza dei servizi di interesse economico generale nell’ambito dei valori comuni dell’Unione, nonché [il] loro ruolo nella promozione della coesione sociale e territoriale,” ed è stato riservato al Parlamento europeo ed al Consiglio, sempre nel rispetto delle competenze degli Stati membri, il compito di fissare il quadro normativo dei principi e delle condizioni per il funzionamento dei SIEG (art. 14 TFUE). La Carta dei diritti fondamentali, poi, proprio “[a]l fine di promuovere la coesione sociale e territoriale dell’Unione,” stabilisce che il sistema europeo riconosca e rispetti “l’accesso ai servizi d’interesse economico generale quale previsto dalle legislazioni e prassi nazionali, conformemente ai trattati” (art. 36). Pur avendo introdotto l’ulteriore nozione di “servizi di interesse generale” nel nuovo Protocollo n. 26 intitolato proprio a questi ultimi -ove si puntualizza che “i valori dell’Unione” con riguardo ai SIEG includono “il ruolo essenziale e l’ampio potere discrezionale delle autorità nazionali, regionali e locali di fornire, commissionare e organizzare servizi di interesse economico generale il più vicini possibile alle esigenze degli utenti; la diversità tra i vari servizi di interesse economico generale e le differenze delle esigenze e preferenze degli utenti che possono discendere da situazioni geografiche, sociali e culturali diverse; un alto livello di qualità, sicurezza e accessibilità economica, la parità di trattamento e la promozione dell'accesso universale e dei diritti dell'utente” (art. 1 del Protocollo), precisando che “[l]e disposizioni dei Trattati lasciano impregiudicata la competenza degli Stati membri a fornire, a commissionare e ad organizzare servizi di interesse generale non economico” (art. 2 del Protocollo)- il Trattato di Lisbona continua a non prevedere una definizione di diritto primario di che cosa debba intendersi per SIEG, ed altrettanto fa, peraltro, con la nuova nozione di servizi di interesse generale. Né il diritto primario dell’Unione si spinge a fornire ulteriori indicazioni, rispetto a quelle appena esposte, sull’equilibrio da fissare tra SIEG, mercato, e concorrenza europei; mentre insoddisfacente risulta l’attuale elaborazione del diritto secondario della UE in merito alle questioni qui richiamate. La monografia di Daniele Gallo ricostruisce meticolosamente il quadro giuridico dei SIEG nel diritto UE.
2013
Daniele GALLO, I servizi di interesse economico generale – Stato, mercato e welfare nel diritto dell’Unione europea, Giuffrè, Milano, 2010, 857 pp / E. Baroncini. - In: DIRITTO COMUNITARIO E DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI. - ISSN 0391-6111. - STAMPA. - 51:1-2(2013), pp. 318-323.
E. Baroncini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/126335
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