Il presente lavoro illustrerà la frammentazione degli strumenti di accertamento giudiziale e arbitrale dell’insolvenza di uno Stato, con le relative incognite relative ai contenuti del diritto applicabile. Con riferimento agli strumenti negoziali di tutela, tanto dello Stato insolvente, quanto dei creditori, verrà messo in evidenza come, a fronte di una pluralità di sforzi di centralizzazione istituzionale della gestione del debito sovrano, abbia prevalso la tendenza verso la regionalizzazione. Ciò non porta necessariamente ad escludere l’opportunità, o la necessità, di un rinnovato orientamento centralistico nel caso in cui l’attuale crisi economico-finanziaria europea dovesse ulteriormente aggravarsi. Verrà altresì rilevato come la prassi relativa alle imponenti attività negoziali concertate sia di tali fori all’interno di diversi fori istituzionali, a dimensione globale e regionale, sia tra di loro, non abbia derogato, ad oggi, alla competenza giurisdizionale, o comunque, all’ammissibilità di azioni in giudizio davanti ai giudici interni o a tribunali arbitrali, particolarmente in ambito ICSID (2). Verrà peraltro evidenziato come la disomogeneità e la mancanza di coordinamento caratteristiche di simili mezzi di ricorso, unitamente agli ostacoli derivanti dalle regole generali sull’immunità dall’esecuzione dei beni degli Stati esteri, aumentino l’imprevedibilità circa le possibilità di recupero dei crediti nei riguardi degli Stati di fatto insolventi.
Sull'insolvenza degli Stati nel diritto internazionale / A. Tanzi. - In: RIVISTA DI DIRITTO INTERNAZIONALE. - ISSN 0035-6158. - STAMPA. - XCV:(2012), pp. 66-88.
Sull'insolvenza degli Stati nel diritto internazionale
TANZI, ATTILA MASSIMILIANO
2012
Abstract
Il presente lavoro illustrerà la frammentazione degli strumenti di accertamento giudiziale e arbitrale dell’insolvenza di uno Stato, con le relative incognite relative ai contenuti del diritto applicabile. Con riferimento agli strumenti negoziali di tutela, tanto dello Stato insolvente, quanto dei creditori, verrà messo in evidenza come, a fronte di una pluralità di sforzi di centralizzazione istituzionale della gestione del debito sovrano, abbia prevalso la tendenza verso la regionalizzazione. Ciò non porta necessariamente ad escludere l’opportunità, o la necessità, di un rinnovato orientamento centralistico nel caso in cui l’attuale crisi economico-finanziaria europea dovesse ulteriormente aggravarsi. Verrà altresì rilevato come la prassi relativa alle imponenti attività negoziali concertate sia di tali fori all’interno di diversi fori istituzionali, a dimensione globale e regionale, sia tra di loro, non abbia derogato, ad oggi, alla competenza giurisdizionale, o comunque, all’ammissibilità di azioni in giudizio davanti ai giudici interni o a tribunali arbitrali, particolarmente in ambito ICSID (2). Verrà peraltro evidenziato come la disomogeneità e la mancanza di coordinamento caratteristiche di simili mezzi di ricorso, unitamente agli ostacoli derivanti dalle regole generali sull’immunità dall’esecuzione dei beni degli Stati esteri, aumentino l’imprevedibilità circa le possibilità di recupero dei crediti nei riguardi degli Stati di fatto insolventi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.