Il contributo analizza l'evoluzione del regionalismo in Italia a cavallo concentrandosi sul periodo che va dalla fine dell'Ottocento fino all'avvento del fascismo. Secondo l'articolo il rapporto centro-periferia per quanot riguarda la costruzione delle identità si articola su più livelli: municipale, regionale e nazionale. Su questa base l'articolo fornisce elementi a conferma della tesi, risalente a Cattaneo, secondo la quale nel periodo postunitario l'identità municipale era più solida e radicata di quanto non apparisse l'identità regionale. In secondo luogo appoggiandosi alle interpretazioni più recenti che leggono il centralismo italiano come un centralismo debole in cui prevaleva di fatto una mediazione tra elite centrali ed elite periferiche, il saggio argomenta che fu proprio tale caratteristica a favorire l'incorporazione delle elite periferiche nel nuovo stato. In quest'ottica la polemica anticentralista rifletteva così la pressione della periferia sul centro per ottenere un riequilibrio di poteri piuttosto che una deriva antiunitaria. Ne consegue che - ad eccezione del periodo storico più recente (leganord) - le correnti regionaliste, pur critiche verso il centralismo dello stato italiano, non si sono mai collocate su posizioni antiunitarie. L' occasionale manifestazioni di voci più radicali, coincise con fasi di crisi politica acute e fu rapidamente riassorbito con il superamento di tali fasi.

Cavazza Stefano (2012). Regionalism in Italy: a Critique. LONDON : Palgrave-Macmillan [10.1057/9781137271303_5].

Regionalism in Italy: a Critique

CAVAZZA, STEFANO
2012

Abstract

Il contributo analizza l'evoluzione del regionalismo in Italia a cavallo concentrandosi sul periodo che va dalla fine dell'Ottocento fino all'avvento del fascismo. Secondo l'articolo il rapporto centro-periferia per quanot riguarda la costruzione delle identità si articola su più livelli: municipale, regionale e nazionale. Su questa base l'articolo fornisce elementi a conferma della tesi, risalente a Cattaneo, secondo la quale nel periodo postunitario l'identità municipale era più solida e radicata di quanto non apparisse l'identità regionale. In secondo luogo appoggiandosi alle interpretazioni più recenti che leggono il centralismo italiano come un centralismo debole in cui prevaleva di fatto una mediazione tra elite centrali ed elite periferiche, il saggio argomenta che fu proprio tale caratteristica a favorire l'incorporazione delle elite periferiche nel nuovo stato. In quest'ottica la polemica anticentralista rifletteva così la pressione della periferia sul centro per ottenere un riequilibrio di poteri piuttosto che una deriva antiunitaria. Ne consegue che - ad eccezione del periodo storico più recente (leganord) - le correnti regionaliste, pur critiche verso il centralismo dello stato italiano, non si sono mai collocate su posizioni antiunitarie. L' occasionale manifestazioni di voci più radicali, coincise con fasi di crisi politica acute e fu rapidamente riassorbito con il superamento di tali fasi.
2012
Region and State in Nineteenth-Century EuropeNation-Building, Regional Identities and Separatism
69
89
Cavazza Stefano (2012). Regionalism in Italy: a Critique. LONDON : Palgrave-Macmillan [10.1057/9781137271303_5].
Cavazza Stefano
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