la prima parte dell'articolo prende in considerazione i presupposti e le condizioni per la formazione dei patriarcati (adattamento delle strutture ecclesiastiche al reticolo dell'amministrazione civile, l'importanza delle tradizioni di fondazione apostolica) e gli strumenti normativi che l'hanno ratificata (normativa conciliare e legislazione civile in materia ecclesiastica). Rileva poi, a proposito del funzionamento dell'istituzione pentarchica, la sua conciliabilità con la nozione di primato, riconoscibile comunque ad una delle cinque sedi (unanimemente indicata in quella di Roma, anche se non con le medesime motivazioni addotte dall'ecclesiologia romana). Dopo un excursus dedicato alla particolari consonanze ecclesiologiche tra Roma ed Antiochia, l'autore avanza delle considerazioni conclusive, in base alle quali le palesi incongruenze ecclesiologiche, accumulatesi nel corso del secondo millennio sia nell'occidente cattolico che nell'oriente ortodosso richiedono un riassetto dell'ecclesiologia, consistente nella ripresa delle tradizioni canoniche più autorevoli, delineate nel primo millennio.
E. Morini (2012). I patriarcati nel primo millennio e le loro reciproche relazioni. BIZANTINISTICA, 13, 129-170.
I patriarcati nel primo millennio e le loro reciproche relazioni
MORINI, ENRICO
2012
Abstract
la prima parte dell'articolo prende in considerazione i presupposti e le condizioni per la formazione dei patriarcati (adattamento delle strutture ecclesiastiche al reticolo dell'amministrazione civile, l'importanza delle tradizioni di fondazione apostolica) e gli strumenti normativi che l'hanno ratificata (normativa conciliare e legislazione civile in materia ecclesiastica). Rileva poi, a proposito del funzionamento dell'istituzione pentarchica, la sua conciliabilità con la nozione di primato, riconoscibile comunque ad una delle cinque sedi (unanimemente indicata in quella di Roma, anche se non con le medesime motivazioni addotte dall'ecclesiologia romana). Dopo un excursus dedicato alla particolari consonanze ecclesiologiche tra Roma ed Antiochia, l'autore avanza delle considerazioni conclusive, in base alle quali le palesi incongruenze ecclesiologiche, accumulatesi nel corso del secondo millennio sia nell'occidente cattolico che nell'oriente ortodosso richiedono un riassetto dell'ecclesiologia, consistente nella ripresa delle tradizioni canoniche più autorevoli, delineate nel primo millennio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.