L’articolo ricostruisce il modo in cui, all’inizio lentamente ma poi con ritmo più sostenuto, il pensiero gramsciano iniziò a permeare le società anglofone. Particolare attenzione è prestata al primo periodo (1950-1971), nel quale una varietà di motivi concorse a rendere difficile la circolazione in traduzione inglese di Gramsci, malgrado la ricezione generalmente favorevole da parte di rappresentanti della cultura “ortodossa” e, soprattutto dopo la pubblicazione nel 1957 dei primi due volumetti di traduzioni di scritti gramsciani, anche da parte di quella della sinistra, specialmente della sinistra marxista. Il periodo post-1971, anno della pubblicazione della scelta antologica Selections from the Prison Notebooks, è caratterizzato, d’altra parte, da un lento ma costante flusso di opere in traduzione e da un numero sempre crescente di lavori di vario tipo su Gramsci, che attualmente ammontano a quasi 15.000 unità. Oltre alle traduzioni di Gramsci e ai lavori pubblicati su di lui, l’autore fa uso delle informazioni, raccolte in forma scritta o orale e rese disponibili dagli autori stessi nonché dai redattori della principale casa editrice inglese di Gramsci. Sebbene lo scopo primario dell’articolo è quello di illustrare la ricezione, principalmente attraverso il mezzo traduttivo, delle idee gramsciane, esso presenta anche una riflessione sulle scelte strategiche operate dai traduttori e dagli editori, nonché occasionalmente sulle traduzioni stesse.
Boothman D. (2005). Le traduzioni di Gramsci in inglese e la loro ricezione nel mondo anglofono. INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL, 7, 1-19.
Le traduzioni di Gramsci in inglese e la loro ricezione nel mondo anglofono
BOOTHMAN, DEREK
2005
Abstract
L’articolo ricostruisce il modo in cui, all’inizio lentamente ma poi con ritmo più sostenuto, il pensiero gramsciano iniziò a permeare le società anglofone. Particolare attenzione è prestata al primo periodo (1950-1971), nel quale una varietà di motivi concorse a rendere difficile la circolazione in traduzione inglese di Gramsci, malgrado la ricezione generalmente favorevole da parte di rappresentanti della cultura “ortodossa” e, soprattutto dopo la pubblicazione nel 1957 dei primi due volumetti di traduzioni di scritti gramsciani, anche da parte di quella della sinistra, specialmente della sinistra marxista. Il periodo post-1971, anno della pubblicazione della scelta antologica Selections from the Prison Notebooks, è caratterizzato, d’altra parte, da un lento ma costante flusso di opere in traduzione e da un numero sempre crescente di lavori di vario tipo su Gramsci, che attualmente ammontano a quasi 15.000 unità. Oltre alle traduzioni di Gramsci e ai lavori pubblicati su di lui, l’autore fa uso delle informazioni, raccolte in forma scritta o orale e rese disponibili dagli autori stessi nonché dai redattori della principale casa editrice inglese di Gramsci. Sebbene lo scopo primario dell’articolo è quello di illustrare la ricezione, principalmente attraverso il mezzo traduttivo, delle idee gramsciane, esso presenta anche una riflessione sulle scelte strategiche operate dai traduttori e dagli editori, nonché occasionalmente sulle traduzioni stesse.File | Dimensione | Formato | |
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