Studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione inversa tra l'assunzione di vegetali appartenenti alla famiglia delle Crucifereae ed il rischio di insorgenza di patologie cronico degenerative e questa associazione è risultata essere più stringente rispetto all'assunzione di frutta e verdura in generale. Le Crucifereae, in particolare i vegetali appartenenti al genere Brassica, sono caratterizzate in modo peculiare dal contenuto in glucosinolati, di cui rappresentano la principale fonte di assunzione della dieta umana, ai quali possono essere ascritti gli effetti di promozione della salute. Studi sperimentali in sistemi modello e trial clinici sono stati e saranno di fondamentale importanza per sostanziare le proprietà salutistiche che ad un nutraceutico vengono attribuite, individuandone il meccanismo di azione ed i target molecolari. Questo capitolo si indirizzerà alla presentazione degli effetti chemiopreventivi dell’isotiocianato sulforafane (SF), principale prodotto di idrolisi del glucosinolato glucorafanina, un composto ad attività biomodulatoria ad ampio spettro. SF rappresenta un agente chemiopreventivo dai molteplici meccanismi d’azione, tra cui inibizione degli enzimi di fase I, modulazione degli enzimi di fase II, inibizione dei segnali per la promozione della crescita, arresto del ciclo cellulare ed induzione di apoptosi influenzando in tal modo le diverse fasi del processo cancerogenetico. Dal momento che sono stati evidenziati meccanismi patogenetici comuni con altre patologie cronico-degenerative, la modulazione degli enzimi di fase II ed il conseguente rafforzamento delle difese antiossidanti endogene, insieme all’azione antiinfiammatoria giustificano l’utilizzo di questo nutraceutico come agente cardioprotettivo.
Cantelli Forti G., Leoncini E., Fimognari C., Hrelia P., Hrelia S. (2011). Chemioprevenzione delle patologie cronico degenerative: ruolo del nutraceutico sulforafane. BOLOGNA : Bononia University Press.
Chemioprevenzione delle patologie cronico degenerative: ruolo del nutraceutico sulforafane
CANTELLI FORTI, GIORGIO;LEONCINI, EMANUELA;FIMOGNARI, CARMELA;HRELIA, PATRIZIA;HRELIA, SILVANA
2011
Abstract
Studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione inversa tra l'assunzione di vegetali appartenenti alla famiglia delle Crucifereae ed il rischio di insorgenza di patologie cronico degenerative e questa associazione è risultata essere più stringente rispetto all'assunzione di frutta e verdura in generale. Le Crucifereae, in particolare i vegetali appartenenti al genere Brassica, sono caratterizzate in modo peculiare dal contenuto in glucosinolati, di cui rappresentano la principale fonte di assunzione della dieta umana, ai quali possono essere ascritti gli effetti di promozione della salute. Studi sperimentali in sistemi modello e trial clinici sono stati e saranno di fondamentale importanza per sostanziare le proprietà salutistiche che ad un nutraceutico vengono attribuite, individuandone il meccanismo di azione ed i target molecolari. Questo capitolo si indirizzerà alla presentazione degli effetti chemiopreventivi dell’isotiocianato sulforafane (SF), principale prodotto di idrolisi del glucosinolato glucorafanina, un composto ad attività biomodulatoria ad ampio spettro. SF rappresenta un agente chemiopreventivo dai molteplici meccanismi d’azione, tra cui inibizione degli enzimi di fase I, modulazione degli enzimi di fase II, inibizione dei segnali per la promozione della crescita, arresto del ciclo cellulare ed induzione di apoptosi influenzando in tal modo le diverse fasi del processo cancerogenetico. Dal momento che sono stati evidenziati meccanismi patogenetici comuni con altre patologie cronico-degenerative, la modulazione degli enzimi di fase II ed il conseguente rafforzamento delle difese antiossidanti endogene, insieme all’azione antiinfiammatoria giustificano l’utilizzo di questo nutraceutico come agente cardioprotettivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.