Sia l’orientamento secondo cui l’adeguatezza dei mezzi di chi richiede l’assegno di mantenimento deve essere commisurata al tenore di vita potenziale della famiglia, sia quello secondo il quale - ai fini della determinazione dell’assegno di divorzio – occorre considerare la durata legale del matrimonio ed il contributo dato da ciascuno dei coniugi alla conduzione familiare anche durante la separazione possono essere letti come i tasselli di un disegno più ampio. In entrambi i casi, infatti, la S.C., muovendo dalla consapevolezza delle persistenti necessità di organizzare la vita della famiglia anche dopo la rottura della convivenza matrimoniale, adotta letture interpretative funzionali ad operare una equa divisione delle risorse ed eliminare o quantomeno ridurre le più forti disuguaglianze tra i coniugi proprio nel momento in cui, a seguito della crisi matrimoniale, le ricadute negative di una divisione asimmetrica dell'impegno domestico – latenti nella fase fisiologica del rapporto - possono manifestarsi e risultare particolarmente gravi.
Al Mureden E. (2007). Crisi del matrimonio, famiglia destrutturata e perduranti esigenze di perequazione tra i coniugi. FAMIGLIA E DIRITTO, 3, 233-239.
Crisi del matrimonio, famiglia destrutturata e perduranti esigenze di perequazione tra i coniugi
AL MUREDEN, ENRICO
2007
Abstract
Sia l’orientamento secondo cui l’adeguatezza dei mezzi di chi richiede l’assegno di mantenimento deve essere commisurata al tenore di vita potenziale della famiglia, sia quello secondo il quale - ai fini della determinazione dell’assegno di divorzio – occorre considerare la durata legale del matrimonio ed il contributo dato da ciascuno dei coniugi alla conduzione familiare anche durante la separazione possono essere letti come i tasselli di un disegno più ampio. In entrambi i casi, infatti, la S.C., muovendo dalla consapevolezza delle persistenti necessità di organizzare la vita della famiglia anche dopo la rottura della convivenza matrimoniale, adotta letture interpretative funzionali ad operare una equa divisione delle risorse ed eliminare o quantomeno ridurre le più forti disuguaglianze tra i coniugi proprio nel momento in cui, a seguito della crisi matrimoniale, le ricadute negative di una divisione asimmetrica dell'impegno domestico – latenti nella fase fisiologica del rapporto - possono manifestarsi e risultare particolarmente gravi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.