Il debito pregresso della sanità impone un ripensamento dell'attuale percorso di ripianamento. Gli obblighi e gli impegni assunti in sede comunitaria, tra i quali il prossimo insediamento nella Costituzione del pareggio di bilancio (art.81) e il ripianamento progressivo del debito pubblico (quest'ultimo sancito nelle recentissime disposizioni europee in materia di governance economica, cristallizzate originariamente nel c.d. Six Pack) - che saranno entrambi sanzionati, in caso di inadempienza e di mancato rientro del debito "eccessivo", con le misure previste nel nuovo Trattato intergovernativo (art.7) sulla disciplina di bilancio nell'unione europea (accordo sul cosiddetto Fiscal compact) approvato a Bruxelles (30 gennaio 2012) - impongono, quindi, un cambio radicali nelle politiche della salute. Un'esigenza non più trascurabile sarà, pertanto, quella di incidere sensibilmente sui tanti variegati comportamenti delle Regioni, troppo diverse tra loro soprattutto nel governo della spesa sanitaria e nelle relativa offerta di servizi. Nella sostanza, c'è bisogno di un generale rinsavimento gestionale, che, peraltro, rappresenta una delle principali aspettative del federalismo fiscale con i suoi costi standard all'esordio dal 2013. Gli autori propongono una svolta dell'attuale ottica ragionieristica che caratterizza i vigenti piani di rientro. Con questo, auspicano un sensibile rilancio della programmazione (quella vera), l'istituzione di una Agenzia per la gestione dello stock del debito consolidato e, di conseguenza, una corretta gestione dell'ordinario.
Bottari C., Jorio E. (2012). Per una sanità migliore occorre separare il debito dalla gestione ordinaria. SANITÀ PUBBLICA E PRIVATA, 4, 41-46.
Per una sanità migliore occorre separare il debito dalla gestione ordinaria
BOTTARI, CARLO;
2012
Abstract
Il debito pregresso della sanità impone un ripensamento dell'attuale percorso di ripianamento. Gli obblighi e gli impegni assunti in sede comunitaria, tra i quali il prossimo insediamento nella Costituzione del pareggio di bilancio (art.81) e il ripianamento progressivo del debito pubblico (quest'ultimo sancito nelle recentissime disposizioni europee in materia di governance economica, cristallizzate originariamente nel c.d. Six Pack) - che saranno entrambi sanzionati, in caso di inadempienza e di mancato rientro del debito "eccessivo", con le misure previste nel nuovo Trattato intergovernativo (art.7) sulla disciplina di bilancio nell'unione europea (accordo sul cosiddetto Fiscal compact) approvato a Bruxelles (30 gennaio 2012) - impongono, quindi, un cambio radicali nelle politiche della salute. Un'esigenza non più trascurabile sarà, pertanto, quella di incidere sensibilmente sui tanti variegati comportamenti delle Regioni, troppo diverse tra loro soprattutto nel governo della spesa sanitaria e nelle relativa offerta di servizi. Nella sostanza, c'è bisogno di un generale rinsavimento gestionale, che, peraltro, rappresenta una delle principali aspettative del federalismo fiscale con i suoi costi standard all'esordio dal 2013. Gli autori propongono una svolta dell'attuale ottica ragionieristica che caratterizza i vigenti piani di rientro. Con questo, auspicano un sensibile rilancio della programmazione (quella vera), l'istituzione di una Agenzia per la gestione dello stock del debito consolidato e, di conseguenza, una corretta gestione dell'ordinario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.