Riassunto Gli osservatori radioastronomici hanno un ruolo importante nella definizione dei parametri di orientamento terrestre e nella definizione dei sistemi di riferimento internazionali (celeste e terrestre). Per soddisfare una sempre maggiore richiesta di accuratezza nella definizione del sistema di riferimento per le applicazioni geodetiche alle diverse scale, le tecniche di geodesia spaziale (Very Long Baseline Interferometry, Satellite Laser Ranging, Lunar Laser Ranging, Global Positioning System, Doppler Orbitography and Radiopositioning Integrated by Satellites) concorrono congiuntamente alla stima dei parametri che definiscono i frames. Di primaria importanza per questo fine, e per la stima di tutti i prodotti geodetici combinati, è la realizzazione di co-locazioni. Affinché esse possano essere realmente efficaci, devono soddisfare ad una serie di requisiti fondamentali; innanzitutto, è strettamente necessario collegare i punti di riferimento delle diverse tecniche attraverso misure topografiche di elevata precisione. Le eccentricità così calcolate devono essere accompagnate da matrici di varianza e covarianza in forma piena in formato SINEX. L’Italia è, a livello europeo, la nazione cha ha maggiormente investito sulla tecnica VLBI. Gli osservatori di Medicina (BO), Matera, Noto (SR) e Cagliari (dal 2007) sono una grande risorsa che deve essere sfruttata anche in ambito tecnico ed applicativo. In questo lavoro viene riassunta l’esperienza che è stata maturata presso l’osservatorio di Medicina a partire dal 2000 e concernente gli studi sulla co-locazione ivi esistente tra un radiotelescopio VLBI ed un’antenna GPS. Dopo una breve descrizione del metodo che abbiamo sviluppato per calcolare la co-locazione, vengono presentati i risultati raggiunti con la campagna di misura effettuata nel 2003 e si illustrano i risultati del confronto tra il nostro metodo e quello che è stato indipendentemente sviluppato dal gruppo di colleghi australiani della Geoscience Australia, Canberra, Australia, effettuato sulle osservazioni della stessa campagna. Infine, si delineano le potenzialità che le co-locazioni calcolate col nostro metodo offrono in una vasta gamma di applicazioni, anche nell’ottica di un servizio di posizionamento di precisione per scopi tecnici e nella realizzazione di un datum geodetico nazionale.
P. Sarti, L. Vittuari (2004). Impiego degli osservatori geodetici per scopi tecnici. MILANO : Federazione ASITA.
Impiego degli osservatori geodetici per scopi tecnici
VITTUARI, LUCA
2004
Abstract
Riassunto Gli osservatori radioastronomici hanno un ruolo importante nella definizione dei parametri di orientamento terrestre e nella definizione dei sistemi di riferimento internazionali (celeste e terrestre). Per soddisfare una sempre maggiore richiesta di accuratezza nella definizione del sistema di riferimento per le applicazioni geodetiche alle diverse scale, le tecniche di geodesia spaziale (Very Long Baseline Interferometry, Satellite Laser Ranging, Lunar Laser Ranging, Global Positioning System, Doppler Orbitography and Radiopositioning Integrated by Satellites) concorrono congiuntamente alla stima dei parametri che definiscono i frames. Di primaria importanza per questo fine, e per la stima di tutti i prodotti geodetici combinati, è la realizzazione di co-locazioni. Affinché esse possano essere realmente efficaci, devono soddisfare ad una serie di requisiti fondamentali; innanzitutto, è strettamente necessario collegare i punti di riferimento delle diverse tecniche attraverso misure topografiche di elevata precisione. Le eccentricità così calcolate devono essere accompagnate da matrici di varianza e covarianza in forma piena in formato SINEX. L’Italia è, a livello europeo, la nazione cha ha maggiormente investito sulla tecnica VLBI. Gli osservatori di Medicina (BO), Matera, Noto (SR) e Cagliari (dal 2007) sono una grande risorsa che deve essere sfruttata anche in ambito tecnico ed applicativo. In questo lavoro viene riassunta l’esperienza che è stata maturata presso l’osservatorio di Medicina a partire dal 2000 e concernente gli studi sulla co-locazione ivi esistente tra un radiotelescopio VLBI ed un’antenna GPS. Dopo una breve descrizione del metodo che abbiamo sviluppato per calcolare la co-locazione, vengono presentati i risultati raggiunti con la campagna di misura effettuata nel 2003 e si illustrano i risultati del confronto tra il nostro metodo e quello che è stato indipendentemente sviluppato dal gruppo di colleghi australiani della Geoscience Australia, Canberra, Australia, effettuato sulle osservazioni della stessa campagna. Infine, si delineano le potenzialità che le co-locazioni calcolate col nostro metodo offrono in una vasta gamma di applicazioni, anche nell’ottica di un servizio di posizionamento di precisione per scopi tecnici e nella realizzazione di un datum geodetico nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.