Il presente volume intende fornire, da un lato, un quadro di riferimento socio-psicologico per cogliere le motivazioni a viaggiare e gli effetti indotti dal viaggio stesso sul soggetto e sulle sue relazioni e, dall’altro, formulare ipotesi circa l’emergere del turismo moderno e l’evoluzione delle sue forme, in corrispondenza ai diversi stadi di sviluppo della società che quel turismo genera. Il percorso muove da un assunto di fondo, che vuole lo sviluppo della coscienza, nelle sue dimensioni individuali e sociali, come esito della possibilità di negare o superare le acquisizioni via via consolidate. Il viaggio e il turismo vengono coinvolti nella dinamica della coscienza talvolta come fattori di conferma e di rinforzo delle rappresentazioni soggettive, talaltra come fattori di negazione delle medesime. Il viaggio, considerato nelle sue essenziali componenti interne (partenza, transito, arrivo) e nelle sue destinazioni (il centro o la periferia del proprio mondo, i mondi altrui e i loro centri), viene proposto come chiave interpretativa della formazione del soggetto e del complesso rapporto tra individuo, società e mondo. Le forme storicamente assunte dal turismo vengono interpretate con riferimento alla struttura e al carattere sociale dominanti nello stadio di sviluppo in cui la società si trova quando esse si manifestano. La successione di forme che viene evidenziata comprende il Grand Tour aristocratico, il turismo autodiretto delle classi agiate, il turismo eterodiretto di massa, in corrispondenza, rispettivamente, alla società preindustriale, alla società industriale classica e alla società industriale avanzata. Vengono considerati gli interessi che sottendono la produzione e il consumo del turismo come merce, la pianificazione delle esperienze in un universo separato rispetto a quello della vita quotidiana, i criteri di valutazione socialmente condivisi dei comportamenti e delle esperienze turistiche compiute. Il turismo di massa, che si è manifestato nelle sue forme più mature tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento e che per le sue dimensioni e la sua influenza ha posto in essere gli stimoli più forti per il costituirsi di una specifica riflessione sociologica, viene poi considerato quale oggetto del pensiero critico e di un ampio dibattito apertosi tra gli studiosi circa le prospettive della sua evoluzione, tra ipotesi di crescente determinismo sociale dei comportamenti e proposte di nuovi percorsi per eluderlo, incentrate sui riemergenti bisogni di identità soggettiva. La crisi di identificazione del soggetto con il sistema sociale al quale appartiene, determinata dalla crescente complessità sociale, così come dall’introduzione delle nuove tecnologie e dai processi di globalizzazione, apre la strada a una dilatazione delle forme di movimento territoriale e di fruizione di immagini, così come a una destrutturazione delle appartenenze sociali, di classe o di ceto, che inducono a considerare il diffondersi di un nuovo nomadismo, che ricomprende e trascende al tempo stesso le precedenti e distinte forme di viaggio, di turismo e di flânerie. Si tratta, questa è l’ipotesi, di una vera e propria mutazione del soggetto e del suo rapporto conoscitivo con il mondo, sempre più basato su connessioni di senso condotte in superficie, veloci e creative.

Savelli A. (2012). Sociologia del turismo. MILANO : Hoepli.

Sociologia del turismo

SAVELLI, ASTERIO
2012

Abstract

Il presente volume intende fornire, da un lato, un quadro di riferimento socio-psicologico per cogliere le motivazioni a viaggiare e gli effetti indotti dal viaggio stesso sul soggetto e sulle sue relazioni e, dall’altro, formulare ipotesi circa l’emergere del turismo moderno e l’evoluzione delle sue forme, in corrispondenza ai diversi stadi di sviluppo della società che quel turismo genera. Il percorso muove da un assunto di fondo, che vuole lo sviluppo della coscienza, nelle sue dimensioni individuali e sociali, come esito della possibilità di negare o superare le acquisizioni via via consolidate. Il viaggio e il turismo vengono coinvolti nella dinamica della coscienza talvolta come fattori di conferma e di rinforzo delle rappresentazioni soggettive, talaltra come fattori di negazione delle medesime. Il viaggio, considerato nelle sue essenziali componenti interne (partenza, transito, arrivo) e nelle sue destinazioni (il centro o la periferia del proprio mondo, i mondi altrui e i loro centri), viene proposto come chiave interpretativa della formazione del soggetto e del complesso rapporto tra individuo, società e mondo. Le forme storicamente assunte dal turismo vengono interpretate con riferimento alla struttura e al carattere sociale dominanti nello stadio di sviluppo in cui la società si trova quando esse si manifestano. La successione di forme che viene evidenziata comprende il Grand Tour aristocratico, il turismo autodiretto delle classi agiate, il turismo eterodiretto di massa, in corrispondenza, rispettivamente, alla società preindustriale, alla società industriale classica e alla società industriale avanzata. Vengono considerati gli interessi che sottendono la produzione e il consumo del turismo come merce, la pianificazione delle esperienze in un universo separato rispetto a quello della vita quotidiana, i criteri di valutazione socialmente condivisi dei comportamenti e delle esperienze turistiche compiute. Il turismo di massa, che si è manifestato nelle sue forme più mature tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento e che per le sue dimensioni e la sua influenza ha posto in essere gli stimoli più forti per il costituirsi di una specifica riflessione sociologica, viene poi considerato quale oggetto del pensiero critico e di un ampio dibattito apertosi tra gli studiosi circa le prospettive della sua evoluzione, tra ipotesi di crescente determinismo sociale dei comportamenti e proposte di nuovi percorsi per eluderlo, incentrate sui riemergenti bisogni di identità soggettiva. La crisi di identificazione del soggetto con il sistema sociale al quale appartiene, determinata dalla crescente complessità sociale, così come dall’introduzione delle nuove tecnologie e dai processi di globalizzazione, apre la strada a una dilatazione delle forme di movimento territoriale e di fruizione di immagini, così come a una destrutturazione delle appartenenze sociali, di classe o di ceto, che inducono a considerare il diffondersi di un nuovo nomadismo, che ricomprende e trascende al tempo stesso le precedenti e distinte forme di viaggio, di turismo e di flânerie. Si tratta, questa è l’ipotesi, di una vera e propria mutazione del soggetto e del suo rapporto conoscitivo con il mondo, sempre più basato su connessioni di senso condotte in superficie, veloci e creative.
2012
376
9788820351885
Savelli A. (2012). Sociologia del turismo. MILANO : Hoepli.
Savelli A.
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