Nelle regioni caratterizzate da processi di fagliazione trascorrente, come la South Iceland Seismic Zone (SISZ), si possono osservare complesse distribuzioni di fratture superficiali che non sono giustificabili sulla base del solo campo di sforzi indotto dalla struttura principale presente in profondità. La complessità di tali distribuzioni viene ricondotta alla struttura eterogenea della crosta, in quanto si ipotizza che i processi di fagliazione siano sensibili in modo notevole alla stratificazione del mezzo. La condizione al contorno di saldatura fra i due mezzi impone che la caduta di sforzo sia discontinua in corrispondenza dell’interfaccia, in quanto che su ciascuna sezione del crack la caduta di sforzo deve essere proporzionale alla rigidità del mezzo corrispondente. Una simile condizione non può essere soddisfatta in diverse situazioni reali, pertanto, in questi casi, si deve supporre che almeno una delle ipotesi sulle quali si basano i precedenti modelli debba cadere. Mantenendo le condizioni di saldatura tra i mezzi e di uguale direzione di scorrimento sulle due sezioni della faglia, nel presente lavoro si è considerata la possibilità che la superficie di frattura subisca un piegamento in corrispondenza dell’interfaccia
BONAFEDE M., FERRARI C. (2008). Relazioni fra eterogeneità crostali e complessità dei processi di fagliazione. TRIESTE : Stella Arti Grafiche.
Relazioni fra eterogeneità crostali e complessità dei processi di fagliazione
BONAFEDE, MAURIZIO;FERRARI, CLAUDIO
2008
Abstract
Nelle regioni caratterizzate da processi di fagliazione trascorrente, come la South Iceland Seismic Zone (SISZ), si possono osservare complesse distribuzioni di fratture superficiali che non sono giustificabili sulla base del solo campo di sforzi indotto dalla struttura principale presente in profondità. La complessità di tali distribuzioni viene ricondotta alla struttura eterogenea della crosta, in quanto si ipotizza che i processi di fagliazione siano sensibili in modo notevole alla stratificazione del mezzo. La condizione al contorno di saldatura fra i due mezzi impone che la caduta di sforzo sia discontinua in corrispondenza dell’interfaccia, in quanto che su ciascuna sezione del crack la caduta di sforzo deve essere proporzionale alla rigidità del mezzo corrispondente. Una simile condizione non può essere soddisfatta in diverse situazioni reali, pertanto, in questi casi, si deve supporre che almeno una delle ipotesi sulle quali si basano i precedenti modelli debba cadere. Mantenendo le condizioni di saldatura tra i mezzi e di uguale direzione di scorrimento sulle due sezioni della faglia, nel presente lavoro si è considerata la possibilità che la superficie di frattura subisca un piegamento in corrispondenza dell’interfacciaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.