In una prospezione delle forme del saggio il dialogo non è meno cruciale della lettera. Anche il dialogo viene ritenuto forma «comodissima», in perfetta analogia a quanto Lessing afferma dei «sogenannte Briefe»; anche il dialogo ha il suo momento d’oro nell’età dei Lumi, l’età della socievolezza. Uno dei pochi grandi e dimenticati maestri tedeschi della Dialogische Schreibart è un uomo di corte e scrittore, Weltmann e Dichter: Friedrich Maximilian Klinger (1752-1831). Weltmann, il primo termine del titolo del suo migliore romanzo, Der Weltmann und der Dichter, del 1798, è appunto un calco del francese homme de monde. Esamina alcuni dialoghi contenuti nelle Betrachtungen und Gedanken über verschiedene Gegenstände der Welt und der Litteratur, Riflessioni e pensieri su diversi oggetti del mondo e della letteratura, basandomi sull’edizione originale, anonima, in tre volumetti, che differisce notevolmente da quella che appare più tardi nella raccolta dei F.M. Klingers Werke. La mia tesi è che i dialoghi di Klinger e il loro contesto rappresentano un momento di incontro fra tradizione della Romània e Popularphilosophie, quella particolare concretizzazione tedesca dell’imperativo diderotiano a «rendre la philosophie populaire» in cui i confini fra «filosofia» e «letteratura» si vanificano. Questo incontro avviene nel campo di forze di una cultura ariosamente europea. Funge da principale catalizzatore la frequentazione di Diderot. Recuperare il punto di vista dei contemporanei permette di porre su un nuovo piano il discorso sul dialogo come forma della prosa saggistica.
Cantarutti G. (2011). I dialoghi nelle "Betrachtungen" (1803-1805) di F.M. Klinger. BOLOGNA : Il Mulino.
I dialoghi nelle "Betrachtungen" (1803-1805) di F.M. Klinger
CANTARUTTI, GIULIA
2011
Abstract
In una prospezione delle forme del saggio il dialogo non è meno cruciale della lettera. Anche il dialogo viene ritenuto forma «comodissima», in perfetta analogia a quanto Lessing afferma dei «sogenannte Briefe»; anche il dialogo ha il suo momento d’oro nell’età dei Lumi, l’età della socievolezza. Uno dei pochi grandi e dimenticati maestri tedeschi della Dialogische Schreibart è un uomo di corte e scrittore, Weltmann e Dichter: Friedrich Maximilian Klinger (1752-1831). Weltmann, il primo termine del titolo del suo migliore romanzo, Der Weltmann und der Dichter, del 1798, è appunto un calco del francese homme de monde. Esamina alcuni dialoghi contenuti nelle Betrachtungen und Gedanken über verschiedene Gegenstände der Welt und der Litteratur, Riflessioni e pensieri su diversi oggetti del mondo e della letteratura, basandomi sull’edizione originale, anonima, in tre volumetti, che differisce notevolmente da quella che appare più tardi nella raccolta dei F.M. Klingers Werke. La mia tesi è che i dialoghi di Klinger e il loro contesto rappresentano un momento di incontro fra tradizione della Romània e Popularphilosophie, quella particolare concretizzazione tedesca dell’imperativo diderotiano a «rendre la philosophie populaire» in cui i confini fra «filosofia» e «letteratura» si vanificano. Questo incontro avviene nel campo di forze di una cultura ariosamente europea. Funge da principale catalizzatore la frequentazione di Diderot. Recuperare il punto di vista dei contemporanei permette di porre su un nuovo piano il discorso sul dialogo come forma della prosa saggistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


