La relazione analizza tre periodi. Il primo riguarda la formazione del New Unionism in Gran Bretagna e di grandi organizzazioni sindacali in Germania, Francia e Italia fra fine Ottocento e primo Novecento, sulla base della nuova conflittualità sociale, di massa e sistematica, verificatasi in quegli anni, nonché il primo palesarsi delle insufficienze dei tradizionali sindacati di mestiere e i tentativi di un nuovo sindacalismo su base “industriale” negli Stati Uniti, durante i cicli di lotte succedutisi dal 1898 al 1922. Il secondo periodo va dalla crisi del 1929 fino alla guerra e al dopoguerra. In particolare, si esamina il New Deal e gli effetti del Wagner Act sulle lotte dei lavoratori e i rapporti sindacali, seguendo i successivi sviluppi durante e dopo la guerra. Per il contesto europeo, si ripercorrono le vicende sociali e politiche degli anni Trenta in Gran Bretagna e Francia e, soprattutto, si mette in evidenza lo spartiacque, per tanti versi più profondo e drammatico, segnato dalla guerra nel vecchio continente. Sono, quindi, esaminate le novità della situazione sociale e politica in cui si trovarono le classi lavoratrici e le loro organizzazioni, nel secondo dopoguerra, in Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia. Il terzo periodo studiato riguarda il ciclo di lotte 1968-74. Se ne analizzano alcuni caratteri innovativi e straordinariamente analoghi, ricorrenti nei diversi contesti europei, insieme alle differenze e specificità. Nel caso degli Stati Uniti, si cerca di dipanare il filo della conflittualità sociale, in senso proprio, comprese le novità di composizione di classe e organizzazione sindacale, nell’intreccio con gli altri importanti movimenti di quegli anni, a cominciare da quello contro la guerra in Vietnam, insieme a quello per l’affermazione dei diritti dei neri, al movimento di liberazione delle donne e quello ecologista. In tutti e tre i periodi, le lotte sociali, i loro effetti nel rinnovamento delle forme di organizzazione sindacale e l’incidenza che ebbero sul piano politico vengono analizzati cercando di mettere a fuoco l’emergere di soggetti sociali che furono, di volta in volta, portatori di nuovi contenuti e concezioni dei diritti civili, politici e sociali. Si cerca, soprattutto, di misurare in che misura e modo, nelle diverse situazioni esaminate, quelle “spinte dal basso” riuscirono a tradursi in rinnovamento democratico.
Masulli I. (2004). Soggetti sociali, democrazia e rappresentanza in Europa occidentale e negli USA: percorsi storici. ROMA : Meta Edizioni.
Soggetti sociali, democrazia e rappresentanza in Europa occidentale e negli USA: percorsi storici
MASULLI, IGNAZIO
2004
Abstract
La relazione analizza tre periodi. Il primo riguarda la formazione del New Unionism in Gran Bretagna e di grandi organizzazioni sindacali in Germania, Francia e Italia fra fine Ottocento e primo Novecento, sulla base della nuova conflittualità sociale, di massa e sistematica, verificatasi in quegli anni, nonché il primo palesarsi delle insufficienze dei tradizionali sindacati di mestiere e i tentativi di un nuovo sindacalismo su base “industriale” negli Stati Uniti, durante i cicli di lotte succedutisi dal 1898 al 1922. Il secondo periodo va dalla crisi del 1929 fino alla guerra e al dopoguerra. In particolare, si esamina il New Deal e gli effetti del Wagner Act sulle lotte dei lavoratori e i rapporti sindacali, seguendo i successivi sviluppi durante e dopo la guerra. Per il contesto europeo, si ripercorrono le vicende sociali e politiche degli anni Trenta in Gran Bretagna e Francia e, soprattutto, si mette in evidenza lo spartiacque, per tanti versi più profondo e drammatico, segnato dalla guerra nel vecchio continente. Sono, quindi, esaminate le novità della situazione sociale e politica in cui si trovarono le classi lavoratrici e le loro organizzazioni, nel secondo dopoguerra, in Gran Bretagna, Germania, Francia e Italia. Il terzo periodo studiato riguarda il ciclo di lotte 1968-74. Se ne analizzano alcuni caratteri innovativi e straordinariamente analoghi, ricorrenti nei diversi contesti europei, insieme alle differenze e specificità. Nel caso degli Stati Uniti, si cerca di dipanare il filo della conflittualità sociale, in senso proprio, comprese le novità di composizione di classe e organizzazione sindacale, nell’intreccio con gli altri importanti movimenti di quegli anni, a cominciare da quello contro la guerra in Vietnam, insieme a quello per l’affermazione dei diritti dei neri, al movimento di liberazione delle donne e quello ecologista. In tutti e tre i periodi, le lotte sociali, i loro effetti nel rinnovamento delle forme di organizzazione sindacale e l’incidenza che ebbero sul piano politico vengono analizzati cercando di mettere a fuoco l’emergere di soggetti sociali che furono, di volta in volta, portatori di nuovi contenuti e concezioni dei diritti civili, politici e sociali. Si cerca, soprattutto, di misurare in che misura e modo, nelle diverse situazioni esaminate, quelle “spinte dal basso” riuscirono a tradursi in rinnovamento democratico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.