Il saggio, basato su una ricerca di lunga durata tuttora in corso, presenta alcune prime considerazioni sulle molteplici valenze che le rappresentazioni di pagine musicali riconoscibili possono esprimere nell’ambito della comunicazione di insegnamenti, precetti, temi di meditazione connessi alla spiritualità cattolica all’inizio dell’età moderna. In alcuni importanti scritti sull’immaginario cinque-seicentesco, Marc Fumaroli ha individuato nella Retorica –come arte comunicativa per eccellenza, in grado di far vedere l’invisibile, di istruire e di convincere- una chiave di lettura essenziale per la comprensione della produzione artistica sacra e devozionale del tempo. In questa prospettiva le raffigurazioni di musica notata, che rendono visibili sulla superficie pittorica i suoni di voci e strumenti, possono essere considerate come particolarissimi dispositivi retorici che consentono di rappresentare contenuti altrimenti inesprimibili. A partire da questo approccio metodologico, nel saggio viene proposto un excursus attraverso esempi significativi di raffigurazioni nelle quali il ricorso alla scrittura musicale nella sua valenza espressiva permette di comunicare – a seconda dei casi- significati accessibili a un pubblico ampio o ad una ristretta cerchia di destinatari, ma anche messaggi esclusivi e assolutamente reservati.
N. GUIDOBALDI (2013). La muta loquela dei suoni dipinti : prime considerazioni sulla raffigurazione di musiche sacre e devozionali nell'iconografia del Cinque e Seicento. Città del Vaticano : Libreria Editrice Vaticana.
La muta loquela dei suoni dipinti : prime considerazioni sulla raffigurazione di musiche sacre e devozionali nell'iconografia del Cinque e Seicento
GUIDOBALDI, NICOLETTA
2013
Abstract
Il saggio, basato su una ricerca di lunga durata tuttora in corso, presenta alcune prime considerazioni sulle molteplici valenze che le rappresentazioni di pagine musicali riconoscibili possono esprimere nell’ambito della comunicazione di insegnamenti, precetti, temi di meditazione connessi alla spiritualità cattolica all’inizio dell’età moderna. In alcuni importanti scritti sull’immaginario cinque-seicentesco, Marc Fumaroli ha individuato nella Retorica –come arte comunicativa per eccellenza, in grado di far vedere l’invisibile, di istruire e di convincere- una chiave di lettura essenziale per la comprensione della produzione artistica sacra e devozionale del tempo. In questa prospettiva le raffigurazioni di musica notata, che rendono visibili sulla superficie pittorica i suoni di voci e strumenti, possono essere considerate come particolarissimi dispositivi retorici che consentono di rappresentare contenuti altrimenti inesprimibili. A partire da questo approccio metodologico, nel saggio viene proposto un excursus attraverso esempi significativi di raffigurazioni nelle quali il ricorso alla scrittura musicale nella sua valenza espressiva permette di comunicare – a seconda dei casi- significati accessibili a un pubblico ampio o ad una ristretta cerchia di destinatari, ma anche messaggi esclusivi e assolutamente reservati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


