Il contribnuto mette a fuoco per la prima volta la scelta coatta del genere giallistico, quale territorio obbligato dell'immaginario letterario della produzione italiana contemporanea. Sia gli autori di estrazione italiana, sia quelli approdati alla scrittura in italiano, provenendo da altre culture e da altri territori, sono indotti dalla pressione degli stereotipi sociali, a raffigurare costantemente lo straniero nelle vesti del colpevole, o della vittima, delle azioni delitttuose, non osando mai rappresentarlo nel ruolo positivo e attivo dell'investigatore, che risolve e riordina le lacerazioni sociali. Manca insomma ancora nel contesto italiano, ove è presente un forte consizionamento negativo della percezione del fenomeno migratorio, la capacità di attribuire significati positivi alla figura dello straniero, seppure nello spazio della finzione narrativa del giallo. La situazione pare timidamente sbloccarsi in alcune opere di Pap Khouma e Amara Lakhous, che pure in forme oblique e trasversali, propongono un paio di memorabili protagonisti che paiono finalmente assumere la veste, altrove già pienamente affermata, del detective postcoloniale.
"Io dico che chillo albanese è il vero assassino". Migranti, crimini, romanzi / F. Pezzarossa. - STAMPA. - (2012), pp. 125-146.
"Io dico che chillo albanese è il vero assassino". Migranti, crimini, romanzi.
PEZZAROSSA, FULVIO
2012
Abstract
Il contribnuto mette a fuoco per la prima volta la scelta coatta del genere giallistico, quale territorio obbligato dell'immaginario letterario della produzione italiana contemporanea. Sia gli autori di estrazione italiana, sia quelli approdati alla scrittura in italiano, provenendo da altre culture e da altri territori, sono indotti dalla pressione degli stereotipi sociali, a raffigurare costantemente lo straniero nelle vesti del colpevole, o della vittima, delle azioni delitttuose, non osando mai rappresentarlo nel ruolo positivo e attivo dell'investigatore, che risolve e riordina le lacerazioni sociali. Manca insomma ancora nel contesto italiano, ove è presente un forte consizionamento negativo della percezione del fenomeno migratorio, la capacità di attribuire significati positivi alla figura dello straniero, seppure nello spazio della finzione narrativa del giallo. La situazione pare timidamente sbloccarsi in alcune opere di Pap Khouma e Amara Lakhous, che pure in forme oblique e trasversali, propongono un paio di memorabili protagonisti che paiono finalmente assumere la veste, altrove già pienamente affermata, del detective postcoloniale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.