Il mastocitoma (MCT) è un tumore a cellule rotonde derivante dai mastociti, che nel gatto rappresenta l’1-9% di tutte le neoplasie e il secondo/quarto tumore cutaneo più frequente. Colpisce prevalentemente i gatti anziani, con un’incidenza fino a tre volte superiore negli esemplari di razza siamese, i quali mostrano anche una maggiore tendenza allo sviluppo in età giovanile. La sede di insorgenza può essere sia viscerale che cutanea, con una particolare predilezione per la regione della testa e del collo. La chirurgia, eventualmente associata a chemioterapia adiuvante, è attualmente il trattamento di elezione. La classificazione istologica e il comportamento biologico del mastocitoma felino sono tutt’ora controversi, in particolare la relazione tra forma cutanea e forma viscerale. I mastocitomi cutanei sono considerati tendenzialmente benigni, ma il tasso di recidiva può raggiungere il 36%; le metastasi non sono frequenti, ma sono state riscontrate fin nel 22% dei casi. Le forme viscerali hanno invece nel complesso un comportamento più aggressivo, con spiccata tendenza alla metastatizzazione. Il sistema di grading elaborato da Patnaik per il MCT del cane non è applicabile alla specie felina, dove, ad oggi, non sono stati individuati parametri istomorfologici prognosticamente predittivi. Viene presentato un aggiornamento sugli elementi istologici, immunoistochimici e molecolari utili a definire la prognosi del MCT felino
Sabattini S., Frizzon M., Bettini G. (2012). Istologia, immunoistochimica e c-Kit nel mastocitoma felino: quanto servono al clinico?. CREMONA : EV srl.
Istologia, immunoistochimica e c-Kit nel mastocitoma felino: quanto servono al clinico?
SABATTINI, SILVIA;BETTINI, GIULIANO
2012
Abstract
Il mastocitoma (MCT) è un tumore a cellule rotonde derivante dai mastociti, che nel gatto rappresenta l’1-9% di tutte le neoplasie e il secondo/quarto tumore cutaneo più frequente. Colpisce prevalentemente i gatti anziani, con un’incidenza fino a tre volte superiore negli esemplari di razza siamese, i quali mostrano anche una maggiore tendenza allo sviluppo in età giovanile. La sede di insorgenza può essere sia viscerale che cutanea, con una particolare predilezione per la regione della testa e del collo. La chirurgia, eventualmente associata a chemioterapia adiuvante, è attualmente il trattamento di elezione. La classificazione istologica e il comportamento biologico del mastocitoma felino sono tutt’ora controversi, in particolare la relazione tra forma cutanea e forma viscerale. I mastocitomi cutanei sono considerati tendenzialmente benigni, ma il tasso di recidiva può raggiungere il 36%; le metastasi non sono frequenti, ma sono state riscontrate fin nel 22% dei casi. Le forme viscerali hanno invece nel complesso un comportamento più aggressivo, con spiccata tendenza alla metastatizzazione. Il sistema di grading elaborato da Patnaik per il MCT del cane non è applicabile alla specie felina, dove, ad oggi, non sono stati individuati parametri istomorfologici prognosticamente predittivi. Viene presentato un aggiornamento sugli elementi istologici, immunoistochimici e molecolari utili a definire la prognosi del MCT felinoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.