Per molto tempo si è creduto che la prima traduzione italiana del «Lazarillo de Tormes» sia stata pubblicata da Barezzo Barezzi nel 1622. Recentemente sono state scoperte due altre traduzioni inedite, una di Giulio Strozzi, che tradusse il «Lazarillo» nel 1608, e una di Geronimo Visconte, nel 1609. Questo saggio mostra che ci fu un'altra, più antica traduzione. L'autore è il nobile bolognese Pompeo Vizani, che pubblicò la sua opera nel 1597, intitolandola «Le disgrazie di Bartolino». Un confronto tra queste quattro traduzioni rivela che Vizani è molto più fedele alla forma originaria dal punto di vista linguistico, mentre sul piano dei contenuti interviene a modificare due aspetti del «Lazarillo» spagnolo: 1) l'ambiente in cui si svolgono le vicende non è la Spagna ma Bologna e l'Italia 2) tutto ciò che riguarda i preti, i cappellani, gli arcipreti e in generale la Chiesa e la religione viene mutato o eliminato. Poiché non era conveniente che un nobile come Vizani fosse l'autore di una storia così spregiudicata, la sua traduzione del «Lazarillo» venne pubblicata senza il suo nome, e spesso è stata ritenuta opera di Giulio Cesare Croce, il cantastorie che ha inventato il personaggio di Bertoldo.

Una versione Bolognese del Lazarillo de Tormes»: «Le disgrazie di Bartolino» di Pompeo Vizani / Battistini A.. - STAMPA. - (2012), pp. 17-36. (Intervento presentato al convegno La traducción en las relaciones ítalo-españolas. Lengua, literatura y cultura tenutosi a Barcelona nel novembre 2010).

Una versione Bolognese del Lazarillo de Tormes»: «Le disgrazie di Bartolino» di Pompeo Vizani

BATTISTINI, ANDREA
2012

Abstract

Per molto tempo si è creduto che la prima traduzione italiana del «Lazarillo de Tormes» sia stata pubblicata da Barezzo Barezzi nel 1622. Recentemente sono state scoperte due altre traduzioni inedite, una di Giulio Strozzi, che tradusse il «Lazarillo» nel 1608, e una di Geronimo Visconte, nel 1609. Questo saggio mostra che ci fu un'altra, più antica traduzione. L'autore è il nobile bolognese Pompeo Vizani, che pubblicò la sua opera nel 1597, intitolandola «Le disgrazie di Bartolino». Un confronto tra queste quattro traduzioni rivela che Vizani è molto più fedele alla forma originaria dal punto di vista linguistico, mentre sul piano dei contenuti interviene a modificare due aspetti del «Lazarillo» spagnolo: 1) l'ambiente in cui si svolgono le vicende non è la Spagna ma Bologna e l'Italia 2) tutto ciò che riguarda i preti, i cappellani, gli arcipreti e in generale la Chiesa e la religione viene mutato o eliminato. Poiché non era conveniente che un nobile come Vizani fosse l'autore di una storia così spregiudicata, la sua traduzione del «Lazarillo» venne pubblicata senza il suo nome, e spesso è stata ritenuta opera di Giulio Cesare Croce, il cantastorie che ha inventato il personaggio di Bertoldo.
2012
La traducción en las relaciones ítalo-españolas. Lengua, literatura y cultura
17
36
Una versione Bolognese del Lazarillo de Tormes»: «Le disgrazie di Bartolino» di Pompeo Vizani / Battistini A.. - STAMPA. - (2012), pp. 17-36. (Intervento presentato al convegno La traducción en las relaciones ítalo-españolas. Lengua, literatura y cultura tenutosi a Barcelona nel novembre 2010).
Battistini A.
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